E’ davvero una seconda giovinezza quella che sta attraversando il compositore romano Franco Micalizzi, autore di celebri colonne sonore, ricordato come uno degli iniziatori della pulp-western music, ritornato in voga non solo per le citazioni su pellicole contemporanee ma anche perché continua a produrre nuovi dischi con puntualità svizzera.
Dopo l’immersione nel convenzionale American jazz di “Miele” (nel 2013) e le derive tropicaliste di “Ondanuova 1”, pubblicato appena un anno fa, Micalizzi questa volta sceglie come filo conduttore le icone del nostro tempo, componendo diciassette quadretti musicali dedicati ad altrettanti personaggi celebri.
Molte tracce sono ovviamente dedicate a stelle del cinema di prima grandezza, sia straniere (dalle bellissime Marilyn Monroe, Sharon Stone e Brigitte Bardot, agli evergreen Robert De Niro e Fred Astaire) che di casa nostra (Federico Fellini e Totò).
Fra gli ispiratori di questa collezione ci sono anche geni dell’arte (Picasso, Degas, Modigliani), musicisti di grandissima fama (Stevie Wonder, Quincy Jones, Ray Charles, Antonio Carlos Jobim), inventori (Albert Einstein) e indimenticabili principesse (Grace Kelly).
Tutto ha inizio con un omaggio a Quentin Tarantino, colui che ha rilanciato il genere pulp presso le nuove generazioni, un modo per contraccambiare la citazione che il regista americano ha posto nel finale di “Django Unchained”.
“Celebrities” si chiude con un autoritratto (“Self Portrait”) e una “Final Parade”, all’interno del libretto sono state inserite delle brevi dediche a ciascun personaggio prescelto realizzate dall’autore.
Le diciannove tracce sono musicate dall’orchestra di Micalizzi, nella quale prende posto alla batteria anche il figlio Cristiano, i fiati sono sempre in gran spolvero, ma non mancano i momenti nei quali è la chitarra elettrica di Alfredo Bochicchio a prendere il centro della scena.
Gli aromi musicali sono quelli che in maniera inconfondibile identificano da sempre lo stile del compositore, arrangiamenti rigogliosi che si muovono dal jazz al funk, dalla fusion al pop, con l’innesto di elementi che richiamano il personaggio omaggiato (come nel caso dell’armonica su “Stevie, Wonder Man”).
“Celebrities” è un lavoro brillante e orecchiabile, a tratti ballabile, ma non privo di momenti soffusi, perfetto per dare un tocco di classe al prossimo cocktail che organizzerete, e al contempo per farvi compagnia nelle serate più intime.
19/12/2015