Un laptop, una chitarra, delle tastiere qualche distorsore: così Rafael Anton Irisarri ha trascorso, nel suo Black Knoll Studio, il Capodanno 2014. Quattro lunghe improvvisazioni di droni ambientali disturbati: questo il risultato delle session solitarie a cavallo tra un anno e l'altro, oggi disponibili per il download dal suo Bandcamp e pubblicate in una limitatissima edizione di sessanta copie per la benemerita Room40 dell'amico Lawrence English.
“Will Her Heart Burn Anymore” è dunque un lavoro nato in solitudine e concepito per pochi: a differenza di quanto avvenuto con il precedente e splendido “The Unintentional Sea”, qui non c'è nessuna nota a margine, nessuna spiegazione, nessun concept. Il significato del titolo rimane volutamente una sorta di piccolo segreto tra il musicista e la sua creazione, che si presenta a noi nella forma di un flusso di coscienza non distante dai tanti elaborati da Dirk Serries.
Paesaggi dell'anima, dunque, resi attraverso il perenne contrasto tra droni e screziature di rumore, componenti che si rifanno a stati d'animo opposti eppure conviventi. Esattamente come l'oscurità (paradossalmente) serena che avvolge e abbraccia nei cinque minuti del primo brano, numerato “22”. Un'introduzione che sembra davvero scavare nei meandri di una coscienza, scendere nelle sue profondità e donarne la più pregnante delle impressioni.
L'esplosione successiva, denominata “60”, pare rappresentare il “tesoro nascosto”, rovente e impossibile da maneggiare senza ustionarsi, ma al cui cuore c'è un sentimento fin troppo familiare, reso attraverso una massa armonica nascosta dalle distorsioni. Quest'ultima si mostra nella miniatura melodica e organica di “00” in tutta la sua umiltà, levigata e quasi privata della sua magniloquenza, una volta rimosso lo “strato protettivo” superficiale.
L'intermezzo di “PLUS”, invece, cresce lentamente da una base dimessa fino ad avvinghiare nel profondo: è una sorta di autodifesa, di muro ultimo prima dell'ingresso definitivo. Presentato (e venduto) in un bellissimo set in occasione delle quattro date di celebrazione dei 15 anni di Room40, questo piccolo gioiello non è che la prova ultima e ancor più convincente del talento di Irisarri. E dell'efficacia incredibile del suo impressionismo ambientale velato di romanticismo, quasi a ricordare che è quella la più fertile direzione che l'ambient music possa oggi assumere.
13/02/2015