Orwell

Exposition Universelle

2015 (Folkwit Records)
baroque-pop

Copertina in perfetto stile Albert Robida e testi strettamente in madrelingua per “Exposition Universelle”, quinto disco di Jérôme Didelot e compagni.
Con questo nuovo progetto i francesi Orwell, dopo aver varcato i confini nazionali con l’album “Continental”, si rituffano nella storia e nella cultura indigena, omaggiando uno dei momenti creativi più solenni della Francia del diciannovesimo secolo, ovvero l’ Esposizione Universale (oggi diremmo Expo) del 1889 a Parigi.

Ancora una volta Jérôme Didelot restituisce dignità al termine pop con un'opera ricca e suggestiva, supportato in quest'avventura da una folta schiera di collaboratori e musicisti (tra questi Louis Philippe). Elegante e raffinato, l’album resta piacevolmente dalle parti del miglior baroque-pop, conciliando il profumo parigino degli Air con la scrittura pop dei Prefab Sprout, evitando altresì ruffianerie esterofile, e rivolgendo l’attenzione anche a pagine più remote (Michel Polnareff, Elli et Jacno etc.).

Compatto e ricco di prelibatezze, “Exposition Universelle” è un album pop che non si fa riporre facilmente nel cassetto dopo l’ascolto. I quattro anni trascorsi sono serviti a Jérôme Didelot per mettere a punto un affresco sonoro che evocasse l’atmosfera vivace e creativa di un evento culturale eccezionale.
Alla maniera del miglior Louis Philippe, epoca EL, l’equilibrio tra pop e arrangiamenti orchestrali resta sempre sopraffino, canzoni come “Cent Façons De Se Passer Du Monde”, “Rengaine Européenne” e “Entrelacs” svelano il loro fascino con cautela, lasciando alle melodie voluttuose di “Je Ne Sais Pas Mourir” e “Les Explorateurs” il compito d’ammaliare l’ascoltatore.

Le canzoni sono ricche di preziosi dettagli: tuba, trombone e clarinetto rendono ancor più ricco il mix di baroque-pop e sunshine-pop di “Tous Les Avenirs”, piano e violoncello sottolineano con toni decadenti la dolcissima “Pavillon Solitaire”, e “Courbes” esibisce perfino un banjo, mentre “Tu Brilles” scivola delicatamente sul vibrafono.
Chi in passato ha apprezzato gli High Llamas o gli Stereolab troverà pane per i suoi denti nelle pagine delicate e quasi vintage di “L'autre Monde Vert” o nella giostra sonora di “La Vie Électrique”.

E’ un peccato che la fama degli Orwell resti relegata al solo pubblico francese e giapponese, “Exposition Universelle” non è solo uno degli album europop più belli degli ultimi anni, ma un esempio quasi perfetto di scrittura e arrangiamento che molti dovrebbero ascoltare prima di tessere le lodi dell’ennesimo fenomeno hype. Imperdibile.

24/01/2016

Tracklist

  1. Exposition Universelle 
  2. La Vie Électrique
  3. Je Ne Sais Pas Mourir 
  4. Rengaine Européenne
  5. Cent Façons De Se Passer Du Monde
  6. Tous Les Avenirs
  7. Pavillon Solitaire
  8. Courbes
  9. L'autre Monde Vert
  10. Les Explorateurs
  11. Entrelacs
  12. À Ce Jour
  13. Tu Brilles




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