Simone Avincola

Km. 28

2015 (Helikonia)
folk-rock, songwriter

Al traguardo del terzo album di studio, il cantautore romano Simone Avincola aggiunge colori nuovi e differenti suggestioni alla sua tavolozza sonora: il risultato è un altro convincente passo avanti, forse l’episodio più maturo tra quelli proposti finora. “Km 28” è un viaggio dolce-amaro lungo dieci canzoni: misurato e ben focalizzato, non appesantito da alcun brano-riempitivo, proprio come si usava fare un tempo presso la leva cantautorale di generazioni che nulla hanno a che fare con la sua a livello anagrafico.
Simone, cantante e chitarrista, ha 27 anni ma le idee già molto chiare riguardo suoni, testi e arrangiamenti. Segue la sua strada assorbendo storie e gesti, avventurandosi alla scoperta della città come farebbe un cowboy metropolitano a cavallo di uno scooter con qualche chilometro di troppo.

Le sue storie vivono in bilico tra favola e realtà, lirismo e malinconia. La penna alterna felicemente registri di aspro realismo e ironia surreal-demenziale. Caratteristiche che in tempi diversi hanno attratto artisti di nome (Roberto "Freak" Antoni, Riccardo Sinigallia, Fiorello) i quali a vario titolo hanno poi collaborato con Avincola riconoscendo un talento in rapida crescita.Qua e là fra le canzoni si rincorrono echi di maestri più o meno conosciuti (De Gregori, Guccini, Fossati, Rosso, Fanigliulo), un sound che vira però spesso e volentieri verso il folk-rock o il country & western di matrice americana. Molti dei brani prendono vita a partire da una suggestione di chitarra acustica seguita a ruota dalla sezione ritmica, dal piano o dalle tastiere (e non ci stancheremo di sottolineare l’estro del buon Edoardo Petretti), quindi dalla sei corde elettrica. Talvolta parrebbe di ascoltare un rockabilly contemporaneo à-la Johnny Cash, e invece è il dialetto romanesco che si alterna alla lingua italiana tratteggiando storie di cialtroni, banditi o carcerati, disillusi o presunti perdenti verso cui sembra virare la curiosità, l’attenzione e la sensibilità poetica del cantautore.

Nel disco c’è spazio per la satira leggera dei costumi e delle abitudini contemporanee, così come per riflessioni più profonde sul tema del libero arbitrio, per esempio. Le ballate – una su tutte, la pianistica “Non lasciarti andare via” – sussurrano di amori perduti e di altri ritrovati, con tono intimista e un timbro vocale talvolta quasi femminile. In conclusione, fa piacere ritrovare e consigliare l’ascolto di un giovane artista come Avincola: non sono molti i talenti emergenti tra i suoi coetanei, il suo valore spicca e ci auguriamo possa condurlo là dove merita: orgogliosamente fuori dalle logiche dei talent-show, dalla gavetta vecchio stile alla notorietà.

09/05/2015

Tracklist

  1. KM28
  2. Er fuggitivo
  3. Roma far west
  4. Io mi fermo qua
  5. Non lasciarti andare via
  6. Via da qui
  7. Come er sole quanno piove
  8. Se domani
  9. Corri amore!
  10. #FamoseNserfi feat.Fiorello

Simone Avincola sul web