Valentina Lupi

E’ stato un periodo difficile per Valentina Lupi quello che ha seguito il successo di critica riscosso all’indomani della pubblicazione di “Atto terzo”, circa quattro anni fa. Dolori familiari incancellabili hanno provocato la momentanea interruzione di un percorso artistico che pareva inarrestabile. Oggi Valentina riparte diffondendo cinque nuove composizioni, che cercano di essere pop ma non possono (e non vogliono) celare un retrogusto infinitamente malinconico. Perché la vita ci segna, e l'artista esperto sa scegliere le maschere più adatte per interpretare sia il proprio dolore che le proprie gioie.

“Partenze intelligenti” rappresenta il perfetto ponte per consentire la transizione fra quel che è stato e ciò che sarà, attraverso piccoli fragilissimi quadretti familiari di straordinaria poesia (“Circolo vizioso”, “Partenze intelligenti”) che arrivano a sfiorare la scrittura di una Carmen Consoli (alcuni passaggi testuali sembrano quasi volerla omaggiare) o di una Cristina Donà. Le note dolenti scandite da pianoforte, voce e ritmi sintetici in “Reduci” scavano ferite profonde, arrivando a commuovere con classe ed eleganza. Un brano che non a caso occupa la posizione centrale in questo Ep. Nella conclusiva “La signora che tesse la tela” (arricchita nel finale da sontuosi arrangiamenti) uno sguardo verso il cielo pone la speranza per un futuro che promette di essere più luminoso, fra nuvole che passano veloci, assumendo forme e significati che l'osservatore intende attribuire.

“Partenze intelligenti" è un lavoro a tre: accanto a Valentina ci sono Matteo Scannicchio degli Operaja Criminale (piano, synth e contributi fondamentali in fase compositiva, a fianco di Valentina già ai tempi di "Atto Terzo") e Maurizio Mariani (basso, chitarre). Un lavoro intimo e profondo, concepito in maniera “casalinga” fra tastiere, personal computer e poco altro, nel quale la semplicità vuole rappresentare la strada per fuggire da tutto, e ricominciare da capo, finalmente.

10/07/2015