Peter Broderick

Grunewald Ep

2016 (Erased Tapes)
modern classical

La chiesa di Grunewald a Berlino - soprannominata la Cappella Sistina del Nord - sembra diventata un rifugio sicuro e accogliente per una nuova generazione di musicisti che, fuori dal rumore di fondo della contemporaneità, cercano di aprire nuovi percorsi tra classico e moderno. Dopo Nils Frahm, che proprio insieme a Broderick ha inciso il suo album "The Bells" dentro la chiesa berlinese, ora è il turno di un lavoro solista del musicista di Portland.

Peter Broderick ci ha abituati negli anni a repentini cambiamenti di direzione che lo hanno portato dalla modern classical - suo vero ambiente vitale - al cantautorato folk (due espressioni magicamente fuse insieme nel capolavoro "How They Are"), fino alle inattese scorribande pop di "Colours Of The Night" (2015). Ma il 2016 è stato per Broderick l'anno del ritorno a casa; dall'infatuazione per John Cage dimostrata nell'ultimo "Partners" al nuovo breve Ep "Grunewald", la scelta di una musica classica moderna incentrata su un minimalismo pianistico carico di emotività appare (almeno per ora) chiara. 

"Grunewald" è un piccolo album di soli ventidue minuti, registrato in una sola giornata nella chiesa berlinese; se per molti aspetti potrebbe ritenersi una piccola appendice al precedente "Partners", per altri se ne distacca del tutto. I punti di incontro sono le citazioni di John Cage; "Goodnight" e "Low Night" sono di fatto variazioni in tema di un pilastro del 900, "In A Landscape" di Cage. Ma nonostante Broderick rivisiti una composizione pianistica che è da considerarsi come fondamentale per la formazione di un musicista del suo livello, riesce a farlo saturando le poche note di piano con una carica emotiva non indifferente.

La discontinuità sta nella totale scomparsa della voce di Broderick - se non nei pochi secondi di "Goodnight", dove diventa mero sospiro - e nella maggiore semplicità delle composizioni, tutte suonate con un solo strumento alla volta, senza mai alcuna sovrapposizione (piano o violino). Ancora minimalismo, ma stavolta per violino (strumento che aveva già usato in "Music For Falling From Trees" del 2009) in "Violin Solo No. 1". Dalle citazioni di Cage si passa con disinvoltura a quelle della continuous music del compositore ucraino Lubomyr Melnik, nell'impetuosa cascata di note di "It's A Storm When I Sleep". La breve "Eyes Closed And Traveling" - come si evince dal titolo - vorrebbe sottolineare aspetti più onirici e meno rigidamente cageiani.

Il ritorno al piano o violino solo è, per Broderick, un recupero del suo elemento più naturale, la costruzione di emozioni attraverso pochissimi elementi sonori. Nella sua semplicità e brevità, "Grunewald" centra l'obiettivo; a volte tornare indietro non è sinonimo di regressione.

05/01/2017

Tracklist

  1. Goodnight
  2. Low Light
  3. Violin Solo No. 1
  4. It's A Storm When I Sleep
  5. Eyes Closed And Traveling

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