Sex Pizzul

Pedate

2016 (Chic Paguro)
electro-rock, punk-funk

Forse è vero che non bisogna giudicare un libro dalla copertina, ma se questa è a tema con il nome dell'album e pure con quello della band, non ci resta che prendere atto che siamo di fronte a un concept che travalica la dimensione del solo disco per abbracciare quello di una filosofia di musica e "di vita" ancora più grande.
È il caso dei Sex Pizzul, trio toscano che nel nome abbraccia sia il punk dei Sex Pistols che il cognome del più amato tra i telecronisti italiani. Poi c'è il nome del primo lavoro, “Pedate”, un'espressione tipicamente calcistica, e infine una copertina – realizzata da Alberto Becherini - che rappresenta una curva gremita di tifosi e di slogan riprodotti su striscioni e due aste. Se poi ci addentriamo nella tracklist di questo esordio, scopriremo che anche le otto canzoni che lo popolano hanno ciascuna un ben preciso argomento musicale, dalla favola del Leicester (conclusa bruscamente proprio nelle scorse ore con il licenziamento del suo artefice, Claudio Ranieri) alla dedica di Gabriel Batistuta alla moglie di fronte alle telecamere (“Irina Te Amo”), dall'omaggio alla tifoseria antifascista del St. Pauli a quello per certi versi doveroso all'italica Domenica Sprint, una delle colonne portanti dell'appassionato d'antan.

A fronte di questa full immersion tematica nella sfera calcistica, Francesco D'Elia e Simone Vassallo (già nei King Of The Opera e attualmente anche nei Tribuna Ludu) e Irene Bavecchi (Le Furie), tutti quanti attivi sia a livello di scrittura che al microfono, applicano un contrappunto musicale piuttosto eterogeneo. Il termine punk è qui più d'etichetta, o d'attitudine, che di effettiva applicazione: i fiorentini mescolano sintetizzatori, metriche decisamente cadenzate, accenni wave e prog, senza curarsi di mettere necessariamente in fila i vari fattori, anzi divertendosi magari a sovrapporli.
Il funk che sottende “El Tanque” o l'uptempo a mezza via tra Carpenter e Goblin di “The Fearless Vampires F.C.” (che però è un omaggio a Polanski) sono il rovescio di una stessa medaglia, laddove l'apporto ritmico va a sospingere un immaginario sempre e comunque ben delineato e spesso dai connotati quasi fumettistici. Viceversa, in “Irina Te Amo” la canzone scaturisce quasi a fatica da quasi tre minuti di puro rumorismo, in quello che è forse l'avamposto più sperimentale dell'album insieme a “St. Pauli” - curioso che abbiano la stessa durata di sei minuti e trentadue secondi – che però poi si tuffa in scenari psichedelici.

Il tabellone sillabato sulle basi da videogame di “Soccer Brawl” riporterà forse alla mente certi retaggi anni Ottanta, mentre “Stadium” è destinata a far scendere la classica lacrimuccia ai nostalgici incalliti del calcio d'antan, quando non esistevano né internet né le reti satellitari con le loro dirette. Per dirla in termini calcistici, un'entrata a gamba tesa nella memoria degli appassionati – di calcio e di musica – di tutto lo Stivale.

24/02/2017

Tracklist

  1. El Tanque
  2. Go Foxes!
  3. The Fearless Vampires F.C.
  4. Irina Te Amo
  5. Flying Scorpio
  6. St. Pauli
  7. Soccer Brawl
  8. Stadium

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