Klimt 1918

Sentimentale Jugend

2016 (Prophecy)
shoegaze

Mancavano da ben otto anni i Klimt 1918, perché nell’Italia dei nostri giorni è complicato far quasi tutto, figuriamoci il musicista. Mentre si scoprivano “costretti” ad affrontare le più serie incombenze dell’età adulta, Marco Soellner e soci hanno continuato a scrivere e - nei ritagli di tempo - a provare, con l’obiettivo di dare prima o poi un seguito a quel “Just In Case We’ll Never Meet Again” risalente oramai al 2008.
Alla fine di materiale ne hanno scritto e registrato così tanto che con la label tedesca Prophecy si è palesata l’opportunità di realizzare due dischi. Hanno così preso forma “Sentimentale” e “Jugend”, il primo lievemente più “atmosferico” (“Montecristo”), il secondo un pochino più spinto (“Sant’Angelo”), ma tanto compatti da far propendere per la pubblicazione in contemporanea.

“Sentimentale Jugend” è un progetto coraggioso, sia per il peso specifico (parliamo di 19 tracce per 108 minuti complessivi, più una bonus track nell’edizione limitata con doppio cd e booklet di 48 pagine), sia per l’inusuale credibilità nell’alternanza fra italiano e inglese, sia per il preciso riferimento stilistico: un apparato shoegaze malinconico e ricchissimo di spunti melodici, in grado per la prima volta di definire in maniera netta la personalità dei quattro musicisti coinvolti.
Voci eteree di derivazione dream-pop, chitarre effettate sempre sul punto di deflagare, pennellate di synth travasati negli amplificatori, a ergere un muro di suono tanto impenetrabile quanto la nebbia ritratta in copertina. I punti di riferimento sono individuabili non tanto nei classici Ride, Slowdive e My Bloody Valentine, quanto nel recente percorso degli americani Nothing o nei primi lavori dei “nostri” Giardini di Mirò.

Il quarto album della band romana si distingue così per intensità e tratto epico, mettendo al bando quasi completamente qualsiasi pregressa influenza goth-metal, alt-rock e indie-pop, mantenendo giusto qualche lieve deriva wave (“Belvedere”) e stabilendo sin dalle prime tracce (“Comandante” e “La notte” lambiscono la perfezione) un carico emozionale così elevato da divenire a tratti insopportabile.
La prolissità non inficia la brillantezza del risultato finale, anche se mantenere alto il livello di attenzione all’interno di un monolite di questo calibro è affare assai arduo, con soluzioni e dinamiche che inevitabilmente tendono a ripetersi.

Resta l’amletico dubbio: un disco più snello (sforbiciando qualche passo più “ambient” ed evitando l’unica cover in programma, la trascurabile “Take My Breath Away” dei Berlin, sì proprio quella di “Top Gun”) sarebbe risultato più efficace, e magari più digeribile a una fetta di pubblico maggiore?
Ma evidentemente l’obiettivo della band è quello di non scendere a compromessi e, nella consapevolezza di aver fra le mani il disco della vita, non vuole rinunciare a farcelo conoscere integralmente. “Sentimentale Jugend” è un tomo così bello e affascinante anche perché così volutamente imperfetto, ha la forza di fissare il punto più alto della carriera dei Klimt 1918, un’opera enciclopedica destinata a iscriverli fra i migliori esponenti della scena shoegaze europea.

09/12/2016

Tracklist

“Sentimentale”

  1. Montecristo
  2. Comandante
  3. La notte
  4. It Was To Be
  5. Belvedere
  6. Once We Were
  7. Take My Breath Away
  8. Sentimentale
  9. Gaza Youth (Exist/Resist)

 

“Jugend”

  1. Nostalghia
  2. Fracture
  3. Ciudad Lineal
  4. Sant’Angelo (The Sound And The Fury)
  5. Unemployed & Dreamrunner
  6. The Hunger Strike
  7. Resig/Nation
  8. Caelum stellatum
  9. Juvenile
  10. Stupenda e miserabile città
  11. Lycans (bonus track)


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