Prima Materia

The Tail Of The Tiger (ristampa)

2016 (Die Schachtel)
minimalismo, harmonic chant

La Die Schachtel ha appena ristampato, in uno splendido box di due Lp pressati in pasta vinilitica di prima qualità, uno dei tasselli fodamentali di tutta quella corrente d'avanguardia alternativa che, negli anni Settanta, tentava nuove strade sonore mediante l'utilizzo della sola voce umana, usata come un vero e autentico strumento. Già Luciano Berio, Milton Babbitt, Olivier Messiaen e Luigi Nono avevano sperimentato a fondo le possibilità timbriche della voce umana. Si trattava però di composizioni inquadrabili integralmente in un ambito accademico (da aule di conservatorio o da sale di auditorium, insomma).

Grandi e innovativi capolavori (basti pensare a "Thema" e a "Visage" di Berio, al "Canto Sospeso" di Nono, a "Harawi" di Messiaen o a "Philomel" di Babbitt) che però hanno pochissimo da spartire con il cosiddetto "canto armonico", il quale affondava le proprie radici nella musica indiana e tibetana, oltre che nel minimalismo storico. La Monte Young fu forse il primo a cimentarsi con il canto armonico nel suo Theatre Of Eternal Music.
A ruota venne Terry Riley, il quale però incise un disco di canto armonico solo nel 1983 ("Songs For The Ten Voices Of The Two Prophets"). Di fondamentale importanza fu anche il capolavoro vocale di Stockhausen, "Stimmung" (1968). Il grande compositore tedesco fu pure il primo tra gli autori di contemporanea a essere affascinato e influenzato dalle tradizioni musicali orientali. A parte si situavano invece le ardite prove di vocalist d'avanguardia come Demetrio Stratos e Joan LaBarbara.

"The Tail Of The Tiger", registrato a Roma nel 1976 e pubblicato dalla Ananda (di proprietà di Roberto Laneri, Alvin Curran e Giacinto Scelsi) l'anno successivo, fu il primo esperimento compiuto di canto armonico a livello internazionale, battendo sul tempo persino David Hykes (che negli stessi anni aveva formato a New York il suo ensemble "Harmonic Choir") e il tedesco Michael Vetter (discepolo proprio di Stockhausen). Questo disco fu inciso da un gruppo molto particolare di quattro elementi, che presero il nome affascinante di Prima Materia: Roberto Laneri, Claudio Ricciardi, Gianni Nebbiosi e l'americana Susanne E. Hendricks. La particolarità è che loro usavano unicamente la propria voce, senza alcun accompagnamento strumentale.

Laneri non era certo uno sprovveduto: dapprima studiò al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma (dove si diplomò in clarinetto), successivamente si trasferì in California e a New York per completare gli studi musicali. I Prima Materia nacquero proprio negli Stati Uniti nel 1973 e, a quell'epoca, comprendevano un diverso organico di cinque elementi (Roberto Laneri, Michiko Hirayama, Susan E. Hendricks, Manuela Borri Renosto e Dany John Mizelle).
Una bella testimonianza di questa prima incarnazione del gruppo è rappresentata dal concerto tenuto il 7 ottobre 1974 al festival Musik der Zeit di Colonia e pubblicato integralmente nel secondo disco contenuto in questo cofanetto. Lo stile è ancora in stato embrionale (più massimalista che minimale), ma contiene già in nuce tutti gli elementi che rasenteranno la perfezione (anche formale) dello storico Lp del 1977.

Ascoltare le due facciate di "Tail Of The Tiger" è come compiere un bagno di completa catarsi, intriso com'è di autentico religioso misticismo. Gli armonici puri delle voci dell'ensemble, che intonano una sorta di sacro "Om", che si protrae "ad libitum" praticamente all'infinito, con minime e impercettibili variazioni (bisogna avere un orecchio molto attento e allenato per cogliere perfettamente tutte le sfumature), equivale a essere trasportati in un'altra dimensione, in un mondo sul serio parallelo, fuori dal tempo e dallo spazio.
Non a caso, quest'album divenne a breve un oggetto di culto, non solo presso i soliti collezionisti di rarità discografiche (che, solitamente, poco capiscono di musica), ma anche tra noti compositori, come esattamente Terry Riley (il quale ha scritto anche delle affettuose note in calce a questa ristampa) e David Hykes in persona. 

La presente edizione della Die Schachtel (che ormai stampa le proprie uscite discografiche nel solo formato in vinile) è sul serio splendida da ogni punto di vista e con una veste grafica meravigliosa (solo avere il libro allegato, con tutte quelle serigrafie di vari mandala indiani, vale il prezzo di vendita). Un oggetto prezioso che bisogna fare merce propria, senza "se" e senza "ma".

La distribuzione è affidata, come di consueto, alla lungimirante SoundOhm di Fabio Carboni (che, in questi giorni, distribuisce anche un interessante doppio Lp di un poco conosciuto sperimentatore collagista tedesco dei tardi anni Sessanta, tal Rainer Riehn. Attenzione alle casse acustiche del vostro impianto stereo quando proverete ad ascoltare "Chants De Maldoror"!).

30/05/2016

Tracklist

Lp 1

  1. Side A
  2. Side B

Lp 2

  1. Musik der Zeit - Koln, October 7 - 1974 pt. 1
  2. Musik der Zeit - Koln, October 7 - 1974 pt. 2


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