Snakefinger

Chewing Hides The Sound (ristampa)

2016 (Klang Galerie)
experimental new wave

Snakefinger, al secolo Philip Charles Lithman, fu uno dei più bizzarri ed eccentrici esponenti della new wave sperimentale. Purtroppo, morì ancora giovane nel luglio 1987, stroncato da un fatale attacco di cuore. Snakefinger, che già a partire dal 1972 incise due curiosi album con i Chilli Willi And The Hot Peppers (da non confondere con i Red Hot Chili Peppers!), deve tutta la sua fortuna e fama underground alla sua amicizia con i Residents, gruppo non solo influentissimo sulla sua musica, ma anche di grande appoggio, morale e non.

Del resto, gli stessi Residents chiamarono più volte Philip Lithman a suonare con loro e tale collaborazione fruttò dischi importanti e fondamentali come "Fingerprince" (Ralph, 1976), "Duck Stab" (Ralph, 1978) e, soprattutto, il capolavoro "Eskimo" (Ralph, 1979). Sicuramente, l'apporto di Snakefinger, in quei dischi, fu qualcosa di più di un semplice accompagnamento alla chitarra trattata e "preparata" (facendo chiaramente tesoro degli insegnamenti di John Cage).

"Chewing Hides The Sound" fu il suo primo album, prodotto dai Residents in persona e che venne ovviamente pubblicato dalla Ralph nel 1979. Lo stile, dicevamo, richiama in toto quello dei suoi amici e maestri ma, tralasciando la pur simpatica cover di "The Model" dei Kraftwerk (che apre l'album), non si può non menzionare l'abilità e la fantasia che il buon Philip mise nel comporre e incidere gioiellini come "Kill The Great Raven", in cui si mescola con nonchalance della lounge music con la exotica, oppure la cover incredibile e irriconoscibile di "Magic And Ectasy" (che sarebbe "L'Estasi dell'Oro" di Ennio Morricone, dalla sountrack "Il Buono, il Brutto e il Cattivo"), che è in pratica un turbine di suoni cacofonici.

Sempre a un ottimo livello troviamo l'irriverente "Jesus Was A Leprechaun", il jazz da night-club di "Here Comes The Bums", il folk sbilenco di "Who Is The Culpirit And Who Is The Victim?" e di "Friendly Warning", così come la filastrocca nonsense di "What Wilbur?", il ritmo di samba stralunato di "Picnic In The Jungle" e la marcetta fischiettabile per xilofono di "I Love Mary". All'album partecipa, in veste di ospite, pure Steven Brown (qui impegnato al sax soprano nel brano "The Vultures Of Bombay") dei Tuxedomoon.

In questa recente ristampa della Klang Galerie sono stati aggiunti i due buoni brani del singolo di debutto di Snakefinger, "The Spot" (un pezzo punk-blues d'avanguardia) e "Smelly Tongues", che è un brano ancor più complesso di quello posto sulla prima facciata (infatti è preso da "Meet The Residents"). Infine, è stata inserita una rarità, "Talkin' In The Town", che però poco aggiunge al resto.
Le noti dolenti vengono proprio dalla confezione di questa ristampa, spartana e priva di qualsiasi foto e di una benché minima informazione scritta. Peccato, perché a livello di mastering, è stato fatto un buon lavoro.

Se conoscete i bolognesi Confusional Quartet, capirete da chi hanno preso spunto per i loro dischi di ormai quasi quarant'anni fa.

31/05/2016

Tracklist

  1. The Model
  2. Kill The Great Raven
  3. Jesus Was A Leprechaun
  4. Here Comes The Burms
  5. The Vivian Girls
  6. Magic And Ecstasy
  7. Who Is The Culprit And Who Is The Victim?
  8. What Wilbur?
  9. Picnic In The Jungle
  10. Friendly Warning
  11. I Love Mary
  12. The Vultures Of Bombay
  13. The Spot
  14. Smelly Tongues
  15. Talkin' In The Town

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