Cosa potrà mai pensare Neil Young ascoltando la versione destrutturata e ricomposta per archi di "Hey Hey My My"? La canzone che suggerì a Kurt Cobain l'ultima frase da scrivere prima dell'ultimo fatale shot, in grado di imporre una volta di più il maestro canadese come padre spirituale dell'intera epopea grunge.
"Hey Hey My My" cantata da uno dei protagonisti del movimento industrial, Blixa Bargeld, una vita "avant" con gli Einsturzende Neubauten, oggi sempre più saldamente legato al "nostro" Teho Teardo, a conferma di un sodalizio tutt'altro che estemporaneo, dopo l'acclamato "Still Smiling" (miglior disco indipendente italiano del 2013 per la giuria del Mei) e il più recente "Nerissimo".
Oltre alla cover di Young, l'Ep "Fall" contiene tre inediti ("Ziegenfisch", "Testosteron Sklaven" e "Bianchissimo") che completano l'esperienza di "Nerissimo", a suggello del lungo tour che ha portato Teardo e Bargeld a esibirsi negli ultimi mesi in tutta Europa, Cina e Giappone.
Come al solito, risulta forte la connotazione mitteleuropea nei lavori assemblati dal duo, bravi a muoversi fra accenni dada, sperimentazione post-industrial, avanguardismo da camera, ipnosi e teatralità, architettando movimenti notturni e cinematici, con il tratto che si fa ora epico, ora inquietante.
Blixa alterna cantato e declamato, inglese e italiano, immergendo il tutto in arrangiamenti rigogliosi, ai quali hanno partecipato David Coulter (sega musicale) e Gabriele Coen (clarino basso), oltre alla sezione archi composta da Vanessa Cremaschi, Elena De Stabile, Ambra Michelangeli, Stefano Azzolina, Laura Bisceglia e Giovanna Famulari.
Con la benedizione del buon vecchio Neil: in questo caso la sua creatura è finita in mani sapienti e illuminate.
15/04/2017