Cristiano Deison e Andrea Bellucci sono due artisti italiani che non dovrebbero aver bisogno di presentazioni. Ricordiamo soltanto che il primo si muove da più di vent’anni nel campo della musica elettronica, negli anni Novanta come membro dei Meathead e in seguito realizzando una miriade di lavori da solo o in collaborazione con artisti del calibro di Teho Teardo, Maurizio Bianchi, Mingle, Thurston Moore, Scanner ecc. Andrea Bellucci è un altro veterano della scena elettronica italiana, conosciuto principalmente per il suo progetto Red Sector A che, da sonorità di stampo techno, breakbeats e Idm, si è spostato in tempi recenti verso forme più astratte e di carattere ambient.
La nuova collaborazione vede i due lavorare attorno ai suoni di un pianoforte da cui ricavano sei composizioni tra drone music e ricerca elettroacustica. Delicati paesaggi sonori, melanconici e intimisti, prendono forme dalle manipolazioni del pianoforte ad opera di Bellucci, mentre le macchine di Deison lavarono sulle sfumature di un’elettronica minimale, sospesa tra silenzio e rumore. È proprio nei dettagli che l’opera si fa apprezzare maggiormente, specie nel cupo finale di “The Place I Was”.
Brani come “The Third Escape” e “Onde accordanti” ricordano un po’ le atmosfere acquatiche e mnemoniche di “Tiliaventum”, altra collaborazione di Deison (ma quella volta con Andrea Gastaldello) uscita nel 2017.
“Dead Piano” è un lavoro che richiede molto attenzione per cogliere tutte le varie sfumature della ricerca sonora operata dal duo. Alla lunga, può risultare un po’ ripetitivo in certi passaggi e soluzioni. Pregevole ed evocativo l'artwork del cd digipak che esce in edizione limitata per St.An.Da.
22/10/2018