Alessio Mariani insegna filosofia e storia a Reggio Emilia. Ascolta il crossover anni 90 (Urban Dance Squad in primis, seguiti da A.D., Living Colour, Faith No More), poi ecco l'uragano musicale e culturale dell'hip-hop. Diventa MC, fonda La Kattiveria Posse e pubblica i dischi solisti a nome Murubutu, dall'africano marabutto, con cui si definisce chi ha capacità guaritive. Il potere artistico di Murubutu è unire la missione didattica al rap e album su album crea un nuovo genere nell'hip-hop italiano: la fusione preziosa e qualitativamente alta di poesia, storia, filosofia, temi letterari a beat e flow. Ora il Professore del Rap è giunto al quinto album, nonché terzo concept il cui tema portante è citato fin dal titolo e dalla bella copertina disegnata da Julien Cittadino: “Tenebra è la notte ed altri racconti di buio e crepuscoli”.
Dopo il mare in "Gli ammutinati del Bouncin' ovvero mirabolanti avventure di uomini e mari" (2014) e il vento del precedente "L'uomo che viaggiava nel vento e altri racconti di brezze e correnti" (2016), Mariani affronta un altro grande topos dell'arte: la notte. Parafrasando Fitzgerald, l'oscurità si fa protagonista e ambientazione delle vicende più disparate.
L'inizio è tribale, un rito con cui Murubutu chiama in causa "Nyx", antica dea notturna greca capace di spaventare perfino Zeus. Accompagnato dai fedeli compagni di battaglia - La Kattiveria e Dj T-Rob, più le produzioni de Il tenente, Dj West e altri illustri beatmaker - il rapper compone l'ennesimo intenso capitolo musical-letterario, ampliando il discorso e le sfaccettature dei temi-cardine della sua produzione. Prima a palesarsi è la guerra.
E' il secondo conflitto mondiale, siamo sul fronte russo e una vedetta italiana, avvolta dal "buio" dell'umanità (raccontato nel romanzo che ispira il brano, "Il sergente nella neve" di Mario Rigoni Stern), fa di tutto per tornare vivo a casa. Ci riesce, ma nessuno lo riconosce: come nei migliori testi dell'autore, dobbiamo ascoltare più volte il brano per capire cosa sia davvero accaduto al soldato: è davvero tornato o quello è solo un fantasma? C'è l'amore, trattato alla maniera di Murubutu: dolce e profondo, malinconico, spesso legato a vicende d'infanzia. Dalle dostoevskijane Notti Bianche raccontate con Claver Gold, al delicato pianoforte intento ad accompagnare la struggente storia di legame eterno di Vittorio e Donata in "La vita dopo la notte".
Notte come solitudine, riflessione, ispirazione artistica. "Wordsworth" si muove sulle righe del paesaggio lunare di William Wordsworth: lo scambio Murubutu-Caparezza ci porta fin sulla Luna, accompagnati dalla potenza delle riflessioni e il ritmo dei versi. E se la storia è protagonista assoluta del passaggio più didattico del lavoro con "La notte di San Bartolomeo", il rapper attinge anche al mondo del cinema: "L’uomo senza sonno" (con Mezzosangue), è un torvo "Viaggio ai confine del sonno/ Viaggio ai confini dell'inconscio", ispirato al The Machinist reso memorabile dall'interpretazione di Christian Bale.
Tanti gli ospiti: le voci di Dia e Daniela Galli, i ricami strumentali di Emanuele Reverberi (Giardini di Mirò) e Stefano Castagnetti (Ico), oltre ai già citati Caparezza, Mezzosangue, Claver Gold, passando per i camei di Rancore e Dargen D'Amico in "La stella e il marinaio" fino a Willie Peyote e Dutch Nazari presenti in "Occhiali da luna".
“Tenebra è la notte ed altri racconti di buio e crepuscoli” è coeso e dinamico: merito dei versi di Murubutu, luce più che voce narrante del percorso notturno. Difficile scegliere un brano che spicchi per valore sugli altri. Ci pensano le storie più toccanti a muovere l'ago della bilancia: l'amicizia eterna tra i due bambini ne "La Notte di San Lorenzo" e "Ancora buonanotte", basata sulla storia di Matteo, che nonostante la perdita della madre e la miseria non rinuncia al sogno di diventare pianista.
Con quest'ultimo lavoro Murubutu si conferma una dei migliori autori di testi in lingua italiana e ci ricorda le potenzialità "alte" dell'hip-hop. Una lezione che vorremmo non finisse mai.
22/01/2019