Bully è il progetto della cantante-chitarrista Alicia Bognanno di base a Nashville, formatasi anche dietro la console insieme a Steve Albini (Big Black, Shellac) allo studio Electrical Audio, tra le best next thing di casa Sub Pop. “SUGAREGG” è il terzo disco, a tre anni dall'esordio con l'etichetta di Seattle, e attualmente la prova più matura della band, prodotta ad arte da John Congleton (St. Vincent, Sleater-Kinney, Modest Mouse). È un album grintoso, pieno di chitarre elettriche vibranti da far suonare ad alto volume, facendoci rimpiangere ancora una volta la sala concerti, l’impatto del suono sul corpo, i salti e il sudore.
Apre “Add It On”, pura adrenalina, che insieme a “Every Tradition” e “Where To Start” offre una tripletta pressoché perfetta di canzoni indie-rock d'influenza emo e grunge anni 80-90. Il songwriting e il sound di “SUGAREGG” sono un mix concitato tra Rainer Maria, Cap n’Jazz, Nirvana, Superchunk e Breeders, con la voce graffiante di Bognanno sopra a tutto, in grado di addolcirsi in passaggi che rievocano il timbro ancora rock di Gwen Stefani coi No Doubt, come nell'intrigante “Prism” (“Ooh, the sun hits a prism/Ooh, your ghost in my kitchen”).
Si alternano brani tirati, ricchi di stop-and-go e coretti (“Stuck in Your Head”, “Not Ashamed”), a rock-ballad delicate e un po’ svogliate in stile Pavement (“Come Down”, “Hours And Hours”). Al centro delle canzoni i testi personali di Bognanno, pieni di domande, che esplorano un’ampia gamma di emozioni e pensieri, in movimento tra il disturbo bipolare e la vita relazionale, che si estrinsecano in interpretazioni intense e viscerali:
Hate that you're defeated
Think you're never enough
Glowing with doubt
Tied down to the truss
And sometimes I get to thinking
If you're half of me
Am I half of the person
That I could be?
Chiude “What I Wanted To Be” a farci riflettere sul potenziale del progetto Bully e sul fatto che nel prossimo album servirebbe distaccarsi maggiormente da certi riferimenti musicali e percorrere una strada assolutamente personale – come quella intrapresa dai Porridge Radio – senza dubbio nelle corde di Bognanno.
20/12/2020