Dopo aver registrato due Ep nel 2017 ("A Life Of None" e "Black Sand"), giunge anche per i californiani
Fearing il momento del debutto su
full-length.
Pubblicato lo scorso 10 aprile, "Shadow" conferma la formula a base di gothic-rock e dark-punk, mix che contraddistingue sin dagli esordi il sound del quartetto di Oakland.
Il frutto di un anno di session casalinghe è uscito dunque in pieno lockdown, e si tratta di un'opera sul crinale tra dolore e conforto, non priva di qualità consolatorie nel suo Dna, in particolar modo se si è abituati a naufragare in certi mari.
L'intro strumentale ci immerge nel mondo malinconico dei Fearing, fatto di sonorità dai connotati fortemente atmosferici, melodie in evidenza - scandite però da una sezione ritmica vibrante - e vocals cupe ma romantiche.
Non ci sono brani che spiccano in particolare, perché "Shadow" è una sorta di
unicum, un lavoro fortemente coeso e omogeneo (penso a opere come
"Pornography" dei
Cure o agli ultimi lavori dei
Bad Seeds). Le note biografiche citano tra le influenze, oltre alle band di Robert Smith e
Nick Cave, gli immancabili
Sisters Of Mercy e la coldwave francese degli Asylum Party.
E' un'altra chicca dark di derivazione do-it-yourself, a dodici anni da "Static Thoughts", debutto di quegli Estranged che diedero il via a un'ondata di band che coniugavano appunto un sound oscuro all'urgenza del punk. Una nicchia battagliera, che porta avanti senza interruzioni la bandiera del rock gotico, proseguendo un discorso iniziato dai capostipiti oltre quarant'anni fa, il cui fascino non appare minimamente scalfito dal tempo che passa.
16/06/2020