Keith Richards

Live At The Hollywood Palladium (deluxe)

2020 (BMG)
rock'n'roll, blues, reggae

La storia è nota: all’indomani della pubblicazione del poco riuscito “Dirty Works”, piuttosto che portare quel disco in tour, Mike Jagger preferì intraprendere il percorso che lo avrebbe condotto a “She’s The Boss” (1985), un progetto che per la prima volta decise di realizzare senza il resto dei Rolling Stones, provvisoriamente posti in stand-by. Keith Richards non restò a guardare troppo a lungo e, come comprensibile reazione artistica, si inventò frontman di una nuova formazione, gli X-Pensive Winos, con i quali diede alle stampe nel giro di quattro anni “Talk Is Cheap” (1988) e “Main Offender” (1992), di gran lunga superiori ai passi falsi di Jagger.

“Live At The Hollywood Palladium”, pur essendo stato pubblicato nel 1991 (quindi dopo aver incollato i cocci rotti degli Stones, grazie ai buoni uffici di Ron Wood) è il resoconto di una delle date del primo tour a supporto di “Talk Is Cheap”, quella tenuta il 15 dicembre 1988 al Palladium di Hollywood, penultima serata di un giro che toccò dodici città degli Stati Uniti. Tre giorni più tardi Keef spegnerà 45 candeline: in pochi se lo sarebbero aspettato quando negli anni 70 cadde nella spirale della tossicodipendenza. Accanto a lui, sul palco, suonano il chitarrista Waddy Wachtel, il batterista Steve Jordan, il bassista Charley Drayton, il tastierista Ivan Neville, la cantante Sarah Dash e il sassofonista degli Stones Bobby Keys.

E’ un Keith Richards trasversale ed energetico quello che ascoltiamo in questo live, un musicista come al solito sgangherato ma dannatamente efficace, che con i suoi diabolici riff riesce a far digerire l’assenza di Jagger, troppo preso da flirt, lustrini, jet-set, modelle da copertina e manie di protagonismo.
Il verace Keef mette in fila l’irresistibile rock’n’roll di “I Could Have Stood You Up”, le cadenze caraibiche di “Too Rude” (il reggae è figlio della sua residenza alle Bahamas), i passatismi soul di una revisionata “Time Is On My Side”, il mood della band madre che emerge inevitabile in “Struggle” e le sensualissime ballad “Make No Mistakes” e “Locked Away”.

Le potenziali hit personali (“Take It So Hard”, “How I Wish”, “Big Enough”, “Whip It Up”) ne confermano l’enorme statura autorale, al punto da non sfigurare accanto a grandi classici del repertorio degli Stones, anche se la memorabile sequenza “Happy”-“Connection” varrebbe anche da sola il prezzo del biglietto. In questa deluxe edition trovano posto tre tracce escluse dalla tracklist originale: “I Wanna Be Your Man”, scritta nel 1963 da Lennon & McCartney per i giovanissimi Stones, “Little T&A”, ripresa da “Tattoo You”, e “You Don’t Move Me”, che compariva invece in “Talk Is Cheap”.

Per la ristampa sono stati previsti diversi formati, fra i quali il più lussuoso è il cofanetto super deluxe contenente, oltre alle rimasterizzazioni in formato cd e doppio vinile, un 10’’ con i tre inediti, il Dvd del concerto, un libro cartonato di quaranta pagine con foto rare e inedite, un saggio scritto da David Fricke e una nuova intervista a Keith. Sono allegate anche una sfiziosa serie di riproduzioni di materiale d’archivio riguardante il tour: il comunicato stampa, la scaletta scritta a mano da Keith, la segnaletica per lo spogliatoio della band, l’itinerario del tour, il foto press, il biglietto d’ingresso, i pass Vip e Backstage, il plettro personalizzato per l’Hollywood Palladium e altro ancora.

25/11/2020

Tracklist

  1. Take It So Hard
  2. How I Wish
  3. I Could Have Stood You Up
  4. Too Rude
  5. Make No Mistakes
  6. Time Is On My Side
  7. Big Enough
  8. Whip It Up
  9. Locked Away
  10. Struggle
  11. Happy
  12. Connection
  13. Rockawhile
  14. I Wanna Be Your Man (Box Set and Digital Only)
  15. Little T&A (Box Set and Digital Only)
  16. You Don’t Move Me (Box Set and Digital Only)


Keith Richards sul web