Non credo che Sima Cunningham e Macie Stewart nell'intitolare il loro nuovo disco “Fantasize Your Ghost” si siano ispirate dalla poetessa indiana Chitra Banerjee Divakaruni, quel che è certo è che la frase sopracitata calzi a pennello per questo nuovo disco delle Ohmme.
Le due musiciste di Chicago sono emerse dalla scena
underground americana grazie a un’attitudine sperimentale un po’ freak, Sima e Macie hanno associato il loro nome a pulsioni musicali post-rock, avant-jazz, no-wave, elaborate con modalità creative estemporanee, anche se la semplificazione critica le ha gettate nelle maglie informi dell’indie-rock, confondendo leggermente le acque.
“Fantazise Your Ghost” è un album dove realtà, sogno, illusione, immaginazione si alterano a vicenda, creando un vortice sonoro dilettevole, grezzo, inconsistente, ed è facile restare preda di perplessità critiche e incertezze nell’analisi della loro produzione discografica.
La struttura atonale dello strumentale a metà strada tra caos e freak-noise di “Sturgeon Moon” e il disagevole
groove chitarristico e vocale della energica e malevola “3 2 4 3”, raccontano una storia diversa da quella prospettata dalle tensioni dell’apertura goth-punk alla
Breeders di “Flood Your Gut”.
Oltretutto le ragazze di Chicago fanno di tutto per sviare e confondere le acque, passando dal garage-rock a tempo di valzer dell’incendiaria “Selling Candy” al pop più convenzionale di “The Limit” senza imbarazzo alcuno.
“Fantasize Your Ghost” è, alfine, un album pop. Un pop sbilenco, irriverente, no-wave, punk o come volete che sia, ma fuori dai canoni; l’unica certezza è che le ragazze hanno dalla loro parte il dono della creazione di
riff e melodie irresistibili. La vivacità
glam-punk della
title track è solo un esempio della
grandeur lirica delle Ohmme, abili altresì nel riesumare le stranianti geometrie pop-punk dei
Wire nell’esaltante e enigmaticamente poetica “Twitch”, oltremodo geniali nell’elaborazione di temi come depressione, abbandono e disperazione nell’elaborata ballata “Spell It Out”.
Trasversale ma senza eccessi, inquieto eppur conciliante, apparentemente banale, il nuovo disco delle Ohmme è in fondo un ossimoro, un pop alieno dove riecheggia la stessa energia delle
Breeders, la rude sensualità dei
Garbage e la delicata malinconia di
Cate Le Bon. “Fantasize Your Ghost” insegna quanto possa essere affascinante la semplicità e la passione, quella che prende per mano il romanticismo lievemente barocco di “After All”, e che dona un insolito gusto alle divagazioni alt-pop di un gruppo che merita la vostra attenzione.
P.S. Nella versione limitata del vinile è incluso un 45 giri con una
bonus track scritta da
David Bowie, non accreditato nelle note.