Pejzaż

Blues

2020 (The Very Polish Cut Outs)
deep-house

Pejzaż – in italiano “paesaggio” – è Bartosz Kruczynski, un prolifico produttore polacco che, a cavallo tra l’ambient techno – offerta nel progetto Earth Traxx – e la soffice deep-house proposta in questo nuovo “Blues”, cerca di spingere al massimo le proprie intenzioni di producer a tutto tondo. Amante dei suoni plastici e dell’ambient progressiva di numi tutelari del genere quali Tangerine Dream e Klaus Schulze, Kruczynski ha assorbito sin da ragazzino la passione per la musica e soprattutto per il ritmo. I suoi viaggi in giro per il continente europeo sono spesso costellati da acquisti selvaggi all’interno dei più rinomati negozi musicali, da divoratore compulsivo di vinili. È questo lo spazio fisico ideale per concedersi una tregua dal turbinio contemporaneo e dalla compressione digitale del formato Mp3. La ricreazione feticistica per il vinile detta dunque il modus operandi in studio del producer, sempre attento a mescolare la cultura dance e l’immaginario da club, in un’orbita tutt’altro che accelerata, bensì romantica e crepuscolare.

L’atmosfera di “Blues” è soffusa, le griglie di beat sono per lo più monocromatiche e intrise di quella tipica nostalgia per l’elettronica anni Novanta ormai divenuta il marchio di fabbrica di alcune delle più interessanti produzioni techno e house dell’ultimo decennio. Non di rado, infatti, le intenzioni di Kruczynski spingono in questa direzione; all’eleganza formale del sound – sempre in bilico tra passato e innovazione – viene affiancata una semplice ma raffinata tessitura digitale in grado di disegnare scenari subacquei ed estetizzanti. Un feeling sin da subito percepibile in tracce come “Moje Miejsce” - con i suoi bass drums profondi e obliqui – e in “Jak Zapomnieć”, i cui prolungati sample vocali femminili vengono piegati e assorbiti da frequenze di basso digitale.
“Kiedy Jesteś Blisko” è una rassegna di pattern di batteria incastrati in maniera sorprendente e audace, mentre “Nie Mae Miłościi” è caratterizzata da frequenze ultrabasse in grado di stimolare tutti i nervi e i tendini del corpo. Ma il capolavoro del disco è forse “Nie Pamiętam Kiedy”, un brano-tributo pensato per strizzare contemporaneamente l’occhio al plunderphonics degli Avalanches e alla ripetitività cosmica del french touch.

La seconda parte dell’album rende ancora più eterogenea la produzione di “Blues”, ma non bissa qualitativamente la sezione più house del disco. Ci si ritrova ad ascoltare una partitura complessa e poco fluida, indeterminata. Sono presenti brani melodicamente introspettivi, ma difficilmente collocabili all’interno di questa produzione. Una scelta che spazia dal post-rock notturno di “Czy Pamiętasz Letni Wiatr” alla dubstep glitchata di “Nocne Graffiti”, e che trova la sua ideale conclusione noir nelle note di sax e di pianoforte della title track.

Al di là delle preferenze strutturali e melodiche, il progetto Pejzaz inizia tuttavia a mostrare una certa continuità – il precedente “Ostatni dzien lata” già era una gradevole fioritura downtempo – e colloca Bartosz Kruczynski tra i nomi di punta della contemporanea scena elettronica polacca.

06/12/2020

Tracklist

  1. Intro
  2. Moje miejsce
  3. Jak zapomnieć
  4. Deszcz (Skit)
  5. Noc
  6. Kiedy jesteś  blisko
  7. Nie ma miłości
  8. Smooth Jazz (Skit)
  9. Nie pamiętam Kiedy
  10. W obłokach
  11. Szkło (Skit)
  12. Nocne graffiti
  13. Czy pamiętasz letni wiatr
  14. Blues
  15. Outro


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