Se è vero che il death-metal tecnico è spesso un ambito tanto di nicchia quanto creativo, capace da tempo di incuriosire i più oltranzisti fra di noi, è altrettanto vero che poche opere ogni anno riescono a distinguersi da quanto già ascoltato. Fra quelle notevoli del 2020 rientra anche questo "Entropic Reflections Continuum: Dimensional Unravel", esordio dei californiani VoidCeremony.
Le dimensioni non contano, si dice in tutt'altro ambito, e in parte può valere anche nella valutazione quantitativa della scaletta: solo sei brani, neanche 33 minuti. Si capisce che per averlo presentato come uno dei dischi tech-death dell'anno, ci dev'essere tanta sostanza in questa mezz'oretta abbondante. "Desiccated Whispers" macina e tritura, preparando il campo di battaglia e i timpani, ma s'invola soprattutto sui virtuosismi del basso fretless di I. Mann, porta d'accesso a visioni cosmico-orrorifiche spaventose.
È comunque un quid che si aggiunge a un meccanismo musicale già di per sé chirurgico e multiforme, che assorbe la lezione jazz-death dei Cynic in una "Sacrosanct Delusions" da antologia del (sotto)genere, giungendo al proprio capolavoro con la lunga "Empty, Grand Majesty (Cyclical Descent Of Causality)", nove minuti fra il sentimento d'angoscia delle melodie labirintiche e il cervello pulsante delle geometrie vertiginose, con ancora il basso fretless a stagliarsi sopra a tutto.
Tenendo alta la tensione con la veloce e assassina "Blinded To Unusual Existence", con una sfuriata finale coronata da un assolo fulmineo, si arriva all'altro bestiale incrocio fra violenza, melodia e tecnica chiamato "Abandoned Reality", chiusura all'altezza dei capitoli precedenti.
Certo, un paio di brani estesi in più, soprattutto se così curati e densi, non potrebbero che fare contenti gli appassionati, ma l'intensa esperienza di ascolto richiede comunque grande attenzione e si presta con piacere al riascolto. Tanto è denso il tessuto delle composizioni, e fulmineo l'avvicendarsi di mutamenti assortiti, che la dimensione contenuta rimane più un neo che un grave difetto. Come a dire che anche il tempo, come altre cose di ben altri ambiti, basta saperlo usare bene.
08/12/2020