Gianluca Becuzzi

Mana

2021 (St.an.da)
ambient, drone, post-industrial

La musica rock è il linguaggio artistico che ha separato distintamente il passato dal presente e ha altresì contraddistinto un flusso culturale tra i più dinamici e mutevoli della cultura umana.
Da un lato l’irruenza legata alla rottura degli schemi e all’irriverenza sociale e politica ha reso la fenomenologia rock il nodo antropologico e pedagogico che ha dato un’identità alle ultime generazioni (Beatles, Sex PistolsNirvana).
Tuttavia la decostruzione e la riconfigurazione culturale hanno trovato nella musica dei tempi moderni un’altra ermeneutica più elaborata (Velvet Underground, Faust, Natural Snow Buildings), una semiotica del suono che passa attraverso un’analisi filosofica che trova nello strutturalismo di Ferdinand de Saussure un riferimento importante per l’elaborazione delle corrispondenze tra il linguaggio e la sua doppia valenza fonica e culturale.

L’artista toscano Gianluca Becuzzi (Limbo, Kinetix, Noise Trade Company) appare sempre più calato in questa dimensione musicalmente fluida, raggiungendo con “Mana” nuovi traguardi espressivi, che ampliano lo spettro sonoro fatto di drone-music, elettronica, post-industrial e dark, e proiettano la sua ricerca verso nuovi ambiziosi orizzonti.
I nove capitoli del nuovo album, divisi in due cd, sono una guida culturale e ben documentata nel viaggio che da sempre affascina più di ogni altro l’essere umano: il viaggio nell’ignoto e nel mistero. Mana è il potere concesso allo sciamano di interpretare il potere spirituale, la forza sovrannaturale e vitale che nutre l’umanità; è infatti nota l’antica pratica di alcuni capi tribù di nutrirsi del nemico per assorbirne la conoscenza e la potenza, un rito che l’artista rielabora musicalmente tenendo ben presente sia la valenza magica e rituale, sia quella più naturale empirica legata al luogo e al valore figurativo del gesto. Ed è una musica ricca di simbolismi, di gestualità, affidata ai suoni, alle suggestioni che ancora suscita il rapporto mai del tutto definito tra l'uomo e la natura.

Questo percorso sempre più ambizioso è legato a una smaniosa e approfondita ricerca di suoni e intonazioni, che alfine rappresentino sia il conscio che l’inconscio (le impercettibili dissonanze dell’impalpabile e corrosiva “Invocation”). Becuzzi intercetta sia l’immobilità creativa della musica sperimentale in “For A Modern Atavism”, sia l’inquietudine dell’avanguardia (la criptica ”Land Of The Totem”), sia l’unica contaminazione rock possibile (il modello ritmico/timbrico del kraut-rock in “Possessed) e infine la magia rituale della musica sacra, il canto dei monaci tibetani nella lunga epopea di “Voice Of The Mountain” e nello sfregio goth di “Persistence”.

“Mana” è un disco che lascia intatto il corpo e scalfisce le profondità dell’animo umano. Un progetto che nella sua identità simbolica del linguaggio musicale resta ancorato a una visione filosofica e culturale tangibile, senza inutili speculazioni lessicali. Un album che ridà slancio al concetto di ricerca e sperimentazione, grazie a un’attenta corrispondenza tra suono e immagine psichica o reale, aggiungendo un prezioso tassello alla musica contemporanea e sperimentale.

06/11/2021

Tracklist

  1. Invocation 
  2. Possessed 
  3. For A Modern Atavism 
  4. Land Of The Totem 
  5. Persistence 
  6. Evocation 
  7. Voice Of The Mountain 
  8. Wakan 
  9. Blood Of The Mountain 




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