070 Shake

You Can't Kill Me

2022 (Getting Out Our Dreams/Def Jam)
alt-r'n'b, art-pop

Left me for someone who's gonna love you better
Nothing wrong with that
Can't be so selfish
Fuck somebody else in your favorite sweater
I took some shots, I'll miss you lots

Dopo l'esordio "Modus Vivendi" (2020) il nome della statunitense Shake, della crew 070, è entrato nella lista di quelli da seguire per gli appassionati di voci che abitano i territori di confine fra l'r'n'b più sofisticato e il rap più emotivo.
Se quell'esordio ancora dimostrava un'anima ritmica, pur stemperata in bave elettroniche e vocalizzi sofisticati, per questo "You Can't Kill Me" quello stesso linguaggio al contempo digitale e organico fluttua in esplorazioni più atmosferiche, approfondisce il lato introspettivo e riduce il protagonismo del beat.

 

L'apertura "Web" è così un impasto vocale per synth maestosi, un climax che ben introduce un album più ambizioso. Una melodia bucolica interviene in "Invited", altro arrangiamento dominato da synth e intrecci vocali, prima che finalmente un ritmo elettronico e tribale si aggiunga.
Ma è nei brani relativamente più estesi e complessi che la nuova 070 Shake mette a sistema le sue ispirazioni: "History", un elaborato lamento emotivo che unisce orchestrale e androginoide, frangenti di rap e ambizione da piccola
suite; "Blue Velvet", un lugubre presentimento ("I'm worried I could lose you every second") introdotto da un ritmo tribale che si dondola poi fra irrobustimenti elettronici e fiati da big-band trattati e filtrati; "Come Back Home", con apertura teatrale da musical che evolve verso una piccola sinfonia robotica e industriale.

Per il resto, a metà album desta l'attenzione il ritmo techno di "Cocoon", il quale si evolve in un hip-hop accorato e potente, sorretto da sub-bass distorti, che può ricordare la Little Simz di "Grey Area", mentre "Wine & Spirits" tenta persino una ballata per chitarra acustica ed elettrica, pur imbevuta di elementi elettronici, echi e riverberi. L'apice sperimentale è l'inizio di "Vibrations", un mare di riflessioni sonore della voce su un tappeto atmosferico.
Il focus sono sempre le emozioni, le relazioni e l'elaborazione personale del proprio vissuto, in un alternarsi di molte ombre e qualche frangente radioso, come quello che chiude "Skin And Bones". In generale, l'ascolto suggerisce il lento superamento del dolore che porta con sé la fine di una relazione, con "Stay" che riassume le difficoltà del percorso interiore e introduce un graffiato inedito.

 

Album più introspettivo e avventuroso, "You Can't Kill Me" mantiene alte le quotazioni di 070 Shake. Manca un pizzico di coraggio nel portare a compimento le tendenze verso composizioni più estese, forse, ma anche così siamo di fronte a uno del break-up album dell'anno.

11/09/2022

Tracklist

  1. Web
  2. Invited
  3. History
  4. Medicine
  5. Skin & Bones
  6. Blue Velvet
  7. Cocoon
  8. Body
  9. Wine & Spirits
  10. Come Back Home
  11. Vibrations
  12. Purple Walls
  13. Stay
  14. Se Fue La Luz




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