Barbara De Dominicis

Body Maps

2022 (Folderol)
experimental, spoken word, avant-garde
7.5

Le innumerevoli forme che il suono può assumere rappresentano uno stimolo costante nel percorso musicale di Barbara De Dominicis. Esplorando le potenzialità della voce concepita come strumento poliedrico, inglobando l’interesse per le tessiture ricavate dalla somma e manipolazione di risonanze ambientali e alimentando il tutto con suggestioni estratte da ogni campo artistico - soprattutto poesia e cinema - l’autrice partenopea ha ideato vari progetti multimediali e creato album sfaccettati per approccio e contenuto. Spesso le risultanze della sua pratica sonora sono state frutto di collaborazioni fertili – tra queste l’interessante sodalizio con Julia Kent in Parallel 41 – che hanno messo in luce una marcata propensione al confronto, attitudine dimostratasi imprescindibile anche nella realizzazione della sua ultima opera discografica.

 

A dispetto della matrice intima da cui scaturisce, “Body Maps” è un lavoro corale, specchio di un frangente emotivo complesso, restituito provando a mettere in prospettiva le sensazioni ad esso connesse. A essere chiamato in causa è un vero e proprio dream team a cui la De Dominicis affida il compito di intervenire in fase compositiva e di rifinitura delle tracce originate da varie sessioni di improvvisazione catturate nell’arco di un biennio. Si tratta di un processo lungo e tortuoso di stratificazione e sottrazione, dal quale viene distillata una drammaturgia in cinque atti concepita come geografia corporale, che attraverso le parole e i suoni ne presenta i centri nevralgici.

La voce – modulata in tempo reale seguendo il flusso strumentale – si erge chiara e vibrante, sa ridursi a sussurro, divenire balbettio sconnesso rimanendo costantemente il faro che guida alla scoperta di paesaggi sonori apparentemente esili, ma in realtà profondamente dettagliati. È teatrale nel connettersi al tessuto elettroacustico obliquo fornito da Erica Scherl e Marco Bonini (“Mouth”, “Hands”), all’immaginario cinematico di piano e archi ideato da Teho Teardo e colorato ulteriormente dal clarinetto basso di Massimiliano Sacchi. È scansione ritmica che si muove all’unisono con il violoncello di Andrea Serrapiglio e le correnti sintetiche di Marco Messina (“Heart Unbeaten”) e sa ritrarsi fino a rasentare l’assenza per lasciare spazio allo splendido affresco elettronico di vortici crepitanti plasmato da Elio Martusciello (“Womb”).

 

Oltre al quello dei musicisti coinvolti, fondamentale è il contributo di Renato Grieco al mastering e soprattutto di Raffaella Nappo, il cui artwork sa cogliere e tradurre visivamente l’essenza della narrazione.
E quando tutto sembra essere stato detto, ecco emergere da un flusso armonico in decadimento un frammento celato che si abbandona alla melodia di un canto dolce, che recupera la forma canzone dichiarando delicatamente quanta fragile sensualità navighi sul fondo di questo ammaliante viaggio in musica.

22/12/2022

Tracklist

  1. Mouth
  2. Bones
  3. Womb
  4. Heart Unbeaten
  5. Hands


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