Blackhaine

Armour II

2022 (Fixed Abode)
drill, electro

Nato e cresciuto fra Preston, Chorley e Salford, nel Lancashire, l’adolescente Tom Heyes non ha granché da fare per trascorrere le proprie uggiose giornate dai toni molto British. Poco interessato alle attività più gettonate in zona, il calcio e la microcriminalità, si dedica alla scrittura, ponendo uno sull’altro quei mattoncini che avrebbero nel tempo delineato una creatività multidisciplinare. Il mix di influenze che va da Coil a Kafka, da  Carver a Burroughs, per approdare a Moor Mother, viene espresso attraverso la voce e la danza contemporanea, con l’intento di associare gli aspetti visuali ai propri stream of consciousness da rapper 2.0. Divenuto coreografo per videoclip di altri artisti, inizia a esibirsi in performance basate su movimenti convulsi e disturbati del corpo, incuriosendo molti addetti ai lavori, fra i quali la controversa superstar Kanye West, che lo ha voluto nel proprio staff per alcuni recenti progetti.

Dal punto di vista strettamente musicale, dopo l’esordio assoluto sancito da “Blackpool”, traccia diffusa a novembre del 2020, Tom pubblica gli Ep “Armour” e “And Salford Falls Apart”, che lo impongono fra i protagonisti della scena drill. Le sue canzoni sono istantanee sulla working class di provincia e sul decadimento della società inglese contemporanea, versi disperati nei quali riversa le paranoie suburbane mantenendo sullo sfondo i paesaggi desolati e monocromatici del Nord-Ovest britannico, una sorta di versione cupa del disagio ben espresso dagli Sleaford Mods. Venticinque anni, alto, pallido, magrissimo, testa rasata, espressione da serial-killer, Tom ha le sembianze di uno di quei tipi che preferiresti non incontrare dopo cena per i sobborghi di Manchester, uno di quelli che negli anni Novanta si sarebbe distrutto il cervello fra turni massacranti in fabbrica e rave party.

 

Abbandonata la matrice electro-noise presente in diverse tracce sinora pubblicate (“Black Lights On The M6”, “Did U Cum Yet”), in “Armour II” Blackhaine punta su landscape minimal: “Stained Materials” e “Pavements” disegnano scenari profondamente angoscianti (“I was dreaming I was dead”, ripete nella prima, “I already know where my grave is”, afferma nella seconda), dove i beat ogni tanto intervengono ad ammorbidire la tensione.
Se ritmiche più frenetiche animano “Prayer”, la conclusione affidata a “Waiting Room” pare proprio non voler lasciare spazio a troppi spiragli di luce. “Armour II” si presenta come lavoro collettivo, visti i numerosi interventi da parte degli amici Rainy Miller (altro astro nascente inglese, che si occupa anche degli aspetti produttivi), Blood Orange, Iceboy Violet, Moseley e kinseyLloyd. Il risultato finale riflette alla perfezione questi tempi bui e complicati, tanto calzante quanto il pregevole lavoro svolto qualche anno fa da Burial in ambito dubstep.

25/10/2022

Tracklist

  1. Stained Materials
  2. Pavements
  3. Faith
  4. Prayer
  5. Armour Freestyle
  6. Waiting Room






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