Boris Maurussane

Social Kaleidoscope

2022 (Hot Puma)
baroque-pop, canterbury

Un’esplosione di baroque-pop, Canterbury sound, bossa nova, neoclassica, jazz, swing, lounge, chamber-folk, surf-pop e angelica psichedelia. L’esordio di Boris Maurussane è una delizia sonora di rara bellezza e fattura, un disco che mancava per completare il già variopinto mosaico del 2022.
Basterebbero le già colte citazioni sopra esposte per salutare l’avvento di “Social Kaleidoscope”, ma l’album del musicista francese è molto più della somma delle parti. Un’opera matura e originale, un corposo amalgama di contrasti stilistici, armonie complesse e geniali soluzioni semplificative.
 
Boris Maurussane non ha difficoltà nel mettere in fila le proprie passioni e ispirazioni – Beatles, Syd Barrett, Sonic Youth, King Crimson, Magma, Neil Young, Stereolab, Beach Boys – e nel riconoscere nell’incontro con Philippe Fauvel la chiave di volta del proprio ruolo di autore, musicista e arrangiatore. Per “Social Kaleidoscope”, si è ispirato a Marcel Proust (il titolo è ricavato dal libro “Alla ricerca del tempo perduto”), con particolare attenzione a quell’auspicato sconvolgimento sociale che rimetta al centro le relazioni tra gli uomini e la società.

Pur dotate di una loro autonomia, le dodici tracce di “Social Kaleidoscope” hanno l’etica e l’estetica di un concept-album, di una potenziale suite chamber-pop psichedelica. Boris si avvale del supporto di rinomati musicisti - tra gli altri, Julien Gasc (organo), Dick Turner (Carlos Orval Sibelius) al trombone, Gabriel Nauleau (Fantasy Orchestra) alla tromba, Emma Broughton (flauto), Sandrine Marchetti (piano), Jean Thevenin (François & the Atlas Mountains) alla batteria e Laurent Talon (Dorian Pimpernel) al basso - per una ricca messa in scena sonora, dove si avvicendano sfumature di grigi, toni intensi, armonie limpide e riverberi psichedelici, che danno vita a una struttura narrativa avvincente.

Ad aprire l’album ci pensa un suggestivo intreccio di voci, a metà strada tra Beach Boys e musica sacra (“Départ”). Il trittico a seguire è una sequenza di meraviglie: i quasi sette minuti di “Your Life Is Full Of Leaves” dispensano grazie folk-pop e sonorità stile Canterbury, tra svolazzi strumentali di tastiere vintage, un assolo di chitarra elettrica molto intenso e una succosa jam-session che pian piano si dirada fino a sparire.
Con “Riverbank”, Maurussane entra nelle lande chamber-pop con la stessa grazia dei Left Banke, la disinvoltura di Kevin Ayers e la genialità orchestrale di Louis Philippe e Bertrand Burgalat, tra chitarre acustiche in libertà, scanzonati riff, swing, jazz, un assolo di tromba e altre delizie da big band circense. E poi c’è la title track, un’irresistibile bossa nova dalle originali geometrie vocali e dalle soluzioni strumentali degne degli High Llamas di “Gideon Gaye”, quest’ultimo un rimando che riaffiora ancor più netto nello strumentale “Hawaï” (altra citazione?).

L’uso di spinetta, tromba, oboe, fagotto, corno e archi amplifica il piacevole dualismo tra le leggerezze folk-pop e le ambiziose tonalità psichedeliche e progressive dell’album, un ben calibrato caos di melodie e contrappunti che sfiora l’apoteosi onirica in “5,4,3,2,1,0” e ridona a parole e suoni il giusto peso all’interno di canzoni apparentemente semplici (“As The Crow Flies”).
A dispetto del titolo, “Fun”, l’ultima traccia è la più morbida, delicata e notturna dell’album, un viaggio quasi cosmico in quel mondo lirico e armonico che Boris Maurassane sembra conoscere fin negli antri più oscuri, al punto da svelarci nuovi interessanti capitoli di un’avventura chiamata musica.

15/01/2023

Tracklist

  1. Départ
  2. Your Life Is Full Of Leaves
  3. Riverbank
  4. Social Kaleidoscope
  5. Hawaï
  6. Antipodes
  7. 5,4,3,2,1,0
  8. As The Crow Flies
  9. Incise
  10. Y L I F O L (Reprise)
  11. Outside The Door
  12. Fun




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