The Comet Is Coming

Hyper-Dimensional Expansion Beam

2022 (Impulse!)
afrobeat, nu jazz, elettronica

Da Re Mida dell’afrobeat britannico a fardello della scena? Fa strano scriverlo, ma la parabola di Shabaka Hutchings potrebbe davvero rivelare una simile traiettoria. Il suo stile sassofonistico, indubbiamente focoso e personale, è stato insieme alla sua ideologia intrisa di blackness fra i principali propellenti dell’esplosivo panorama jazzistico londinese degli ultimi anni. Eppure, man mano che le strade esplorate iniziano a divergere, quel linguaggio singhiozzante che suonava perfetto agli esordi di Sons Of Kemet e Comet Is Coming mostra crescentemente i suoi limiti espressivi. Tant’è che, approcciandosi a un nuovo disco che lo veda coinvolto, ci si trova ad augurarsi: “Speriamo non lo si senta troppo…”

E quanto lo si sente, nell’ultima uscita dei Comet Is Coming? Dipende da come la si ascolta. Come sottofondo, fila a meraviglia. Predominano i groove di Danalogue e Betamax (Dan Leavers e Max Hallett, insieme anche nel duo Soccer96) e le atmosfere decollano. Ancor più che nelle registrazioni precedenti, in questo “Hyper-Dimensional Expansion Beam” le tessiture elettroniche giocano la parte del leone e gran parte dei brani deve la propria efficacia evocativa all’uso ossessivo dei sequencer e alle oscurità cyberpunk scaturite dai sintetizzatori.
Se invece si presta attenzione alle linee melodiche, il gioco si fa meno entusiasmante. Ogni volta che Hutchings balza in primo piano — e accade spesso — gli schemi proposti si reiterano. Timbri, intervalli, perfino sequenze di note sono cliché che mal si adattano alla ricchezza degli scenari costruiti da batterista e synth wizard.

Non che sia un dramma: una volta che lo si è messo a fuoco, si rimette su l’album sapendo come approcciarvisi. E di motivi per riascoltare ce ne sono senz’altro: l’iniziale “Code” assicura una partenza col botto, “Aftermath” è fra gli episodi più luminosi realizzati dal terzetto, “Tokyo Nights” dura meno di un minuto, ma fonde piglio wonky, frenesia ritmica e toni crepuscolari. Anche “The Hammer”, pur abbondando in fraseggi prevedibili, presenta uno sposalizio intrigante fra incedere elefantiaco e aperture sintetiche.
Con la loro quarta uscita di lunga durata, i Comet Is Coming mostrano di aver solo iniziato a esplorare un nuovo spazio di possibilità musicali, una terra jazz-tronica meno psichedelica rispetto agli esordi e forse più vicina alle acque propizie in cui navigano Otis Sandsjö e i suoi numerosi compari nordeuropei. Il dubbio è: davvero l'equipaggio è ancora il migliore per proseguire nella missione? La data italiana di marzo, a Milano, sarà l'occasione più adatta per farsene un'idea.

 

24/12/2022

Tracklist

  1. Code
  2. Technicolour
  3. Lucid Dreamer
  4. Tokyo Nights
  5. Pyramids
  6. Frequency Of Feeling Expansion
  7. Angel Of Darkness
  8. Aftermath
  9. Atomic Wave Dance
  10. The Hammer
  11. Mystik

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