Hater

Sincere

2022 (Fire)
dream-pop, shoegaze

Autentica prova del fuoco per gli svedesi Hater, il third difficult album della band di Caroline Landahl segna un deciso passo verso la maturità e la consapevolezza, grazie a sonorità ben più articolate che consolidano il già noto patrimonio dream-pop.
E’ racchiusa nel titolo, “Sincere”, l’essenza di questo nuovo album, un progetto maturato negli ultimi quattro anni dopo l’ingresso nella formazione di due ex-membri della band post-punk Fews - il batterista Rasmus Andersson e il bassista/chitarrista Frederick Rundqvist – al posto di Adam Agace e Lukas Thomasson. Il nuovo assetto della formazione - solo il chitarrista Måns Leonartsson è rimasto al fianco di Caroline - aggiorna e amplia la gamma espressiva degli svedesi, e riesce nella non facile impresa di liberare gli Hater dell’ingombrante fardello stilistico, che rischiava di relegarli al ruolo di band derivativa priva di personalità e freschezza.

Bastano in verità le prime note di “Something” per catturare in pieno il tono criptico degli arrangiamenti, costantemente avviluppati intorno a pulsanti note di basso e alla voce della Landahl, scarnificata dei toni zuccherini e immersa in una coltre di aspra malinconia, che asseconda il suono più crudo di queste nuove nove miniature dream-pop/shoegaze.
I devastanti quattro minuti e mezzo di “I’m Your Baby” scacciano via i dubbi residui: il crescendo a fuoco lento delle metalliche sonorità di basso, batteria e chitarra ha ben poco in comune con i frizzanti svolazzi del passato. Anche quando un certo sentimentalismo alla Cranberries/Cardigans sembra prendere piede (“Bad Luck”, “Proven Wrong”) la tensione resta alta.
Il flusso di “Sincere” è inarrestabile, tra energici slanci post-punk (“Far From A Mind”), e pause emotive ben calibrate (“Summer Turns To Heartburn”), che creano un quadro d’insieme soddisfacente e convincente. Il suono è orgogliosamente austero e sontuoso, la densità strumentale e vocale di “Brave Blood” e quella ancor più incisiva e viscerale di “Renew, Reject” alternano oscurità e luce al pari di alcuni hit single dei Cure e i riverberi noise di “Hopes High” sono figli dei migliori Ride.
Non c’è brano che non sveli dettagli sonori pregnanti: Måns Leonartsson sfodera distorsioni, assoli, arpeggi, brusche impennate, riff svogliati e accordi in bilico tra l’ipnotico e il nevrotico.

A conti fatti il nuovo Hater è un disco che merita la giusta attenzione, “Sincere” cattura l’animo più rough del dream-pop e coglie l’intensità poetica del noise e del post-punk senza sdolcinatezze. Sono tanti i momenti di pura bellezza che agitano il terzo album della band svedese e ignorarli sarebbe solo superfluo snobismo.

22/05/2022

Tracklist

  1. Something
  2. I'm Yours Baby
  3. Bad Luck
  4. Proven Wrong
  5. Brave Blood
  6. Far From A Mind
  7. Summer Turns To Heartburn
  8. Renew, Reject
  9. Hopes High






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