Parlerei con te tutta la sera
So che non ti scorderai di me
Che vorrei scoparti come appena uscito di galera
Vali molto più dei soldi miei
È successo con il classe 1994 Rkomi nel 2021 e sta succedendo di nuovo con il coetaneo Jacopo "Lazza" Lazzerini nel 2022: il suo "Sirio", doppio platino in cinque mesi, è in cima alla Top Album di Spotify Italia e si candida a essere l'album più ascoltato dell'anno, seguito proprio da "Taxi Driver". Due giovani trapper italiani che hanno fatto la gavetta prima di arrivare al tanto ambito successo commerciale: Rkomi ha trasformato la sua trap disorientante in un più potabile pop-rap in comunicazione con il rock e le hit ballabili; Lazza è partito dai mixtape e ha fatto qualche passaggio a vuoto ma è galvanizzato dal triplo platino di "Re Mida" (2019), dove aveva già trovato un modo per dimostrare la propria capacità di stare fra l'hardcore e la trap senza disdegnare le melodie.
La sfida del terzo album è quella d'integrare più cantato e ritornelli, senza tradire del tutto l'immagine di un rapper molto tecnico e dal linguaggio volgare, di quelli che costruiscono alcuni testi puntando a stupire l'ascoltatore con qualche calembour truce eppure creativo. Sorvolando su una intro che è solo l'ennesimo ego-trip, è "Alibi", mood depresso, ritornello melodrammatico e qualche verso più esplicito, a indicare il compromesso praticato su "Sirio".
Quest'idea di pop-rap emotivo e introspettivo, fondamentalmente concentrato sulle relazioni, può essere declinata come una post-trap cantata come il disco di platino "Molotov", praticamente un ibrido fra Blanco e Sfera Ebbasta, o come un raggaeton piovoso tipo "Cinema", diventando una torbida trap-pop fra erotismo e criminalità in "Uscito di galera".
Se producono Takagi & Ketra è facile che il fu sboccatissimo e aggressivo Lazza diventi una specie di mellifluo Ghali già pronto per passare su tutte le radio nazionali con "Panico" (già disco di platino, infatti).
Passano a timbrare la presenza anche Sfera Ebbasta, nella banale trap melodica di "Piove", e Noyz Narcos per l'hardcore-hip-hop telefonatissimo di "Topboy", oltre a due ospiti internazionali, French Montana per i fiati sornioni e un po' cliché della trap mariachi di "Puto" e Tory Lanez per la trap melodica adornata da una chitarra di "Bugia"; in "Jefe" e "3 pali" ci si prova, a fare di nuovo brutto con le produzione di 808 Melo e CashMoneyAP, ma è troppo poco per suonare interessanti: sono passaggi che sembrano dover compensare il sound più potabile di buona parte della scaletta.
Lazza è uno dei rapper più dotati tecnicamente nella scena contemporanea, ma in questo "Sirio" cerca di allargare verso un pop-rap cantato che è poco originale, un sound più ballabile che suona già sentito o di ritornare verso la trap o l'hardcore che ha già ampiamente praticato, senza particolari sorprese.
Ne scaturisce un album prolisso, che non azzarda molto ma ammicca ai propri fan come a quelli di Blanco e di Sfera Ebbasta, trovando così la chiave per un successo in streaming che rimanda, eventualmente, al quarto album una raccolta di brani meno cerchiobottista e più originale.
21/08/2022