Lewis Taylor

Numb

2022 (Slow Reality)
neo-soul

Inaspettato, inatteso, il ritorno di Lewis Taylor è una realtà. “Numb” spezza un incantesimo durato ben diciassette anni, un periodo talmente lungo da far perfino dubitare dell’esistenza del musicista inglese.
La biografia di Andrew Lewis Taylor racconta di prime esperienze con la formazione psych-rock Edgar Broughton Band, di due album sotto il nome di Sheriff Jack e infine di un folgorante esordio del 1996 dalle intriganti sonorità soul-psichedeliche. Alcuni fortunati raccontano di eccellenti performance live e di un breve tour in Italia come spalla dei Portishead per la promozione del primo album. Poi il silenzio è calato senza ragione alcuna.

 

A nulla è valso il pur piacevole “Lewis II”: il mancato successo ha relegato il musicista al ruolo di cult artist. Alcuni album pubblicati in autonomia, un breve successo nelle classifiche soul americane, la celere comparsa nel progetto The Vicar, un brano portato al successo da Robbie Williams, “Lovelight”, un disco mai pubblicato incentrato su una personale rilettura del classico di Captain Beefheart "Trout Mask Replica" e sparute notizie su un duo di musica elettronica hanno tenuto vivo l’interesse dei fan, ma nonostante tutto “Numb” è arrivato in sordina, senza annunci trionfali.

Senza dubbio il mondo non era pronto per l’esordio di Lewis Taylor, un disco che ancora oggi proietta la musica soul nel futuro al pari di “Here My Dear” di Marvin Gaye. La speranza, racchiusa in queste dieci nuove canzoni, è quella di poter assistere al giusto riconoscimento per il musicista inglese.
“Numb” è un set maturo di brani intelligentemente disinvolti, un disco che non rinuncia al lato oscuro della soul music: “Nearer” è un criptico soul gospel che sembra uscire dalle session dell’esordio. Ma Taylor è, oltre che un musicista, un uomo alle prese con il presente e con le proprie insicurezze e indecisioni. Ricominciare, rimettersi in gioco, per Lewis questo nuovo progetto è come un puzzle scomposto, un punto di partenza per nuove eccitanti avventure.

 

Non lasciatevi fuorviare dalla breve fanfara che introduce “Final Hour”: il musicista inglese non vuole stupire o ingannare i sensi, perché quel che conta è l’autenticità e l’ispirazione, percepibili in ogni palpito.
Le canzoni di Taylor non sono mai state così semplici e dirette, al punto che un brano come “Please” potrebbe benissimo far parte del repertorio dei Lighthouse Family, ciò nonostante lo stile e la personalità dell’autore marchiano a fuoco l’intero progetto.
Il brio lievemente psichedelico della title track, le oscure trame trip-hop di “Worried Mind”, l’accenno funky di “Is It Cool” e il mix di soul, gospel e musica tribale di “Brave Heart” sono degni eredi dei migliori episodi del passato, anche se spetta alla splendida “Apathy” la palma di miglior performance del lotto: il repeat è automatico, una memorabile melodia soul-pop che gode di un egregio arrangiamento vocale e strumentale.

Non stupisce che musicisti come David Bowie, D’angelo ed Elton John abbiano in passato tessuto le lodi del musicista inglese: le sensuali movenze soul di ”Feels So Good” e le grazie della sofisticata ballad “Being Broken” farebbero la fortuna di molti artisti famosi, ma il successo non sempre bacia gli audaci.
Per Lewis Taylor è tempo di raccogliere i frutti di un passato a molti ancora ignoto, e “Numb” è il miglior punto di partenza per riscoprire uno dei genii della musica soul moderna. 

20/10/2022

Tracklist

  1. Final Hour
  2. Numb
  3. Feels So Good
  4. Apathy
  5. Worried Mind
  6. Please
  7. Brave Heart
  8. Is It Cool
  9. Nearer
  10. Being Broken




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