The Orielles

Tableau

2022 (Heavenly)
neo-psychedelia, space-rock

Viene in mente Samantha Cristoforetti con i capelli rizzati dall’assenza di gravità, ascoltando "Tableau" delle Orielles. Alla stregua della celebre astronauta italiana, prima donna europea a capo della Stazione Spaziale Internazionale, la band di Halifax sembra divertirsi al comando del suo ottovolante space-rock. Per la formazione, sembra un gioco da ragazzi rimodellare alle sue necessità i dettami di ispirazione krauta di Stereolab e Broadcast, nonché la neo-psichedelia pulsante del nuovo millennio di Toy e compagnia flottante.
Con un'ambiziosa durata di oltre un'ora, Esme (basso e voce), Sid Hand-Halford (batteria) e Henry Wade (chitarra e seconda voce) danno forma finale alle idee già espresse con i precedenti, ma più acerbi, "Silver Dollar Moment" e "Disco Volador".

Nelle prime tracce, che vanno da "Chromo I" a "The Improvisation 001", assistiamo a una vera e propria messa in orbita: il basso scalpita come un motore, le chitarre e i synth echeggiano nel vuoto e le voci, fatte librare attraverso mille sovraincisioni, lanciano messaggi sbarazzini, approfittando di codici indie-pop quanto dance. È invece proprio l'indie pop più giulivo a prendere le redini del discorso nella parte centrale del disco, facendo ruspare le chitarre in "Television" o rilassando l'atmosfera in "Darkened Corners" e in una "Beam/s" con lo strumming spalmato su insistenti intermittenze di tastiere che mimano una sala di controllo. È in quest'ultimo brano, sul suo finire, che si consuma un repentino cambio di rotta. Verso l'elettronica minacciosa di "To Offer, To Erase", dove tra bassi gracchianti e una batteria percossa con vemenza la sezione ritmica offre il suo meglio.

Se potessimo mettere nella stessa stanza Sonic Boom e gli Stereolab, il risultato sarebbe molto probabilmente qualcosa di molto simile a "The Room", incalzante vetta emotiva del disco; mentre invece "Transmission" è una dolce ballata in assenza di gravità spiando la Terra, ormai lontana fonte di malinconia, dal vetro di un oblò.
Come capita spesso a dischi di questa durata, una discreta sfoltita avrebbe sicuramente giovato, se non al risultato finale, alla sua fruizione, ma "Tableau" è una matura dichiarazione di intenti che setta nuove aspettative per il futuro della formazione inglese.

15/10/2022

Tracklist

  1. Chromo I
  2. Chromo II
  3. Airtight
  4. The Instrument
  5. The Improvisation 001
  6. Television
  7. Some Day Later
  8. Darkened Corners
  9. Honfleur Remembered
  10. Beam/S
  11. To Offer, To Erase
  12. The Room
  13. By Its Light
  14. Transmission
  15. Drawn and Defined
  16. Stones


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