Ci sono dischi che raccontano più di semplice storie. “Fireside Stories” è una raccolta di dodici canzoni, 34 minuti e 48 secondi che racchiudono non solo una vita vissuta, prematuramente spezzata, ma anche le difficoltà di un'intera comunità, la città di Leeds, funestata agli inizi degli anni 70 da una crisi industriale ed economica dalle conseguenze devastanti. A essere messa in ginocchio dai problemi finanziari e dalle ripercussioni sulla salute causate dall’uso dell’amianto non fu solo la città, ma anche le realtà circostanti, una di queste fu Hebden Bridge, una cittadina che anni dopo sarebbe diventata luogo d’insediamento di molte comunità hippy e queer.
Il giovane Trevor Beales è uno dei tanti adolescenti preda dello sconforto e della solitudine causati dalla crisi economica, unica via di fuga: la passione per la musica di Bob Dylan, James Taylor e i Byrds.
Agli inizi degli anni 70 Trevor lascia gli studi, alternando le giornate passate in soffitta a suonare musica, con diversi viaggi in Europa, dove incontra Christine, fedele compagna d’avventure e di vita che sposerà nel 1985 e dalla quale avrà una figlia, Lydia, prima di morire, alla giovane età di 33 anni, per una setticemia causata da un parassita intestinale.
L’inossidabile passione per la musica trova finalmente sbocco nell’unica produzione discografica della band degli Havana Lake, progetto dai contorni più country-rock che folk. Il disco, pubblicato nel 1977 in piena era punk, è attualmente una rarità che viene scambiata tra i collezionisti con biglietti da 50 sterline.
Ora però, grazie alla Basin Rock, le preziose registrazioni effettuate da Trevor nella soffitta di casa, in un arco di tempo che va dal 1971 al 1974, sono state ritrovate e pubblicate, offrendole al pubblico plauso.
Idealista, politicamente liberale e scevro da compromessi, Beales è autore di canzoni altrettanto schiette e realistiche. E' altresì un chitarrista tecnicamente dotato, ispirato da musicisti come Davy Graham, Bert Jansch, Ralph McTell, Jackson C. Frank e Michael Chapman. La sua voce è calda e avvolgente e naturalmente giovanile e soave. Il pregio di “Fireside Stories” non è solo legato alle interessanti premesse storiche, ma soprattutto all’incredibile qualità delle canzoni. Le dodici tracce profumano di folk-club e di speranza nel futuro. Sono genuine eppure ballate mature, sorrette da un agile fingerpicking e da un tono di voce stanco e mesto.
Le composizioni di Beales sono amabilmente monocromatiche: evocative storie di marinai alla deriva (“Marion Belle”, già apparsa nell’album degli Havana Lake e qui riproposta nella versione casalinga), ispirate e romantiche ballate sulla comunità hippy attirata dall’enorme quantità di funghi magici di Hebden Bridge nonché preda di falsi profeti (“Then I’ll Take You Home”) e dolorosi racconti di discriminazione sociale, come “Tell Me Now”, dove è protagonista un operaio accusato ingiustamente di aver violentato la figlia del sindaco.
Un disco come “Fireside Stories” non sfigurerebbe al fianco di classici come “Stormbringer” di John Martyn, “Flat, Baroque and Berserk” di Roy Harper, o l’omonimo di “Jackson C. Frank”, ma purtroppo nessuno aveva mai ascoltato prima le incisioni del giovane ragazzo inglese e non vi fu gloria o influenza sulla scena cantautorale.
E’ comunque difficile restare indifferenti all’abilità di Trevor come chitarrista. I due brani strumentali, “Dance Of The Mermaids” e “Brasiliana“, non solo onorano la tradizione del fingerpicking, ma evocano sia la forza espressiva di Django Reinhardt che la contaminazione della world music.
Brani come la raggiante “City Lights” e il confidenziale folk-pop di “Ocean Of Tears” sono dei mancati hit single degli anni 70. In egual modo il rigore folk di “Metropolis”, la malinconia che avvolge “The Old Soldier” e il vigore poetico di “Fireside Story” non hanno nulla da invidiare alle più nobili espressioni del folk anni 70.
La musica di Trevor Beales è graziata da una forza espressiva, da una genuinità e da un talento che meritavano una sorte ben diversa di quella regalatale dalla storia. “Fireside Stories” è l’opportunità per restituire al musicista inglese la gloria non ottenuta in vita.
15/12/2022