Yeah, we'll live again
Due onde che si uniscono per frangere all'unisono prima di dissolversi lungo il bagnasciuga e dire arrivederci al mare.
Tom ed Ed devono essersi guardati a lungo negli occhi, immaginandosi così in una delle tante fughe sulla costa meridionale inglese, a pochi passi dallo studio di registrazione dove ha preso forma il loro decimo disco: "For That Beautiful Feeling". Un titolo che esplica con semplicità l'istante in cui la musica si comporta esattamente come un'onda, restituendo quella sensazione di (im)potenza che non lascia scampo, che travolge ogni senso, per un album che amplifica il
concept postulato nel precedente "
No Geography" del 2019.
I due musicisti inglesi ripartono dal desiderio di evacuare confini, rimarcando una smania ai controlli che è ancora danzereccia, ma in cui sale in cattedra anche un approccio etico a monte che nasce dalla volontà di esercitare una sorta di caos programmato attraverso poche battute che elogiano sia la gioia di vivere che una sfuggente armonia.
L'avvio, d'altronde, è dei più energici. "Live Again", con Halo Maud alla voce, è una dichiarazione d'intenti. Una meravigliosa scappatoia verso il cielo, gli arcobaleni, la spiaggia, le cose belle, insomma la vita. È il primo pezzo del lotto e il terzo singolo di lancio dell'album, preceduto da "No Reason" e "The Darkness That You Fear": la prima dal piglio post-punk, dato il
sample di "Courts Of War",
open track dell'Ep "Flesh As Property" pubblicato nel 1980 dal duo londinese Second Layer, spiaccicato a oltranza poco dopo il primo minuto, e la seconda a emulare una risacca figurata, con tanto di melodia
dream-pop e cambio di passo balearico alla
Todd Terje.
And the darkness that you fear will disappear
I'll be lovin' you, yes I will, I'll be lovin' you
Momenti favolistici con stacchetti chitarristici alla
Chic ribaltati da giochini elettrici esaltano invece il balzo di "Fountains". Mentre c'è troppa maniera in "Goodbye", che sembra ripescata dal campionario
big beat della primissima ora e rismaltata giusto per l'occasione. Stesso dicasi di "Weight", che pare una collaborazione immaginaria e fuori tempo massimo con
Fatboy Slim.
Tra alti e bassi, spunta in "Skipping Like A Stone" anche l'amico
Beck, con cui i chimici avevano già collaborato nel singolo "
Wide Open" del 2015. L'intesa è buona e il percorso è comune alle altre tracce del disco, tra pause trasognate atte a rimarcare l'urgenza di evadere, alla ricerca di territori inediti utili a salvarsi e salvare ("I wanna go/ Where no one goes/ I don't want to let you go/ I don't want to lose your love").
Il
big beat dei tempi d'oro riaffiora nell'esplosiva "Feels Like I Am Dreaming" che, c'è da giurarci, sarà utilissima dal vivo, soprattutto per la sua vena ossessiva, psichedelica, dunque stroboscopica. In contrapposizione l'eterea chiosa della
title track, ancora una volta con la voce candida della francese Halo Maud a sottintendere in
loop un sentimento di estasi totale.
"For That Beautiful Feeling" è un buon ritorno, al netto di qualche passaggio a tratti stucchevole. Certo, manca la bombetta di turno che è lecito aspettarsi da due giganti come Tom Rowlands ed Ed Simons. C'è però il divertimento. Puro e semplice. Che è una cosa rara di questi tempi. Oltre che gradita.
10/09/2023