Nelle prime pulsazioni di “Interference”, open track di "My Lunch", secondo disco della band elettro-post-punk romana CRM (acronimo di Customer Relationship Madness), c’è una sinapsi che collega in qualche modo Aphex Twin e i Red Snapper. Pochi istanti e inizia la danza psicotica che riporta subito la band composta da Luca Palazzi (voce e drum machine), Francesco Degli Innocenti (chitarra), Francesca Ronconi (synth, piano) e Gianpaolo Rosato (basso) alle contorsioni acide che la contraddistinguono.
Spuntano così i Primal Scream "disturbati" di “Evil Heat” in “Buy”: echi, dissonanze, fantasmi che hanno preso forma tra l’inizio della pandemia e la guerra in corso in Ucraina. "My Lunch" è intitolato così perché la band sogna un pasto figurato che sia finalmente gustoso, tra interrogativi sull’esistenza e il declino della società occidentale. Palazzi definisce i suoi testi "pennellate" di immagini donate all'ascoltatore affinché poi possa aprirsi alla fantasia e a spunti di riflessione.
In my room there's a view
In my bones, in my brain there's the clue
In the dark like a stone hides its grace hold your breath
Come you bliss like a newborn
Like a newborn I'll close my eyes
(“Dreamers”)
Le parole di “Dreamers” ondeggiano infatti tra un sogno rubato e una grazia sepolta nei ricordo di un’infanzia felice, mentre la musica, sbilenca e altrove trasognata, si staglia sullo sfondo come una cartolina mai spedita e sbiadita agli angoli dagli anni.
“My Lunch” si divide tra parti magnetiche con il basso spompato e siderurgico in bella mostra, ballate psichedeliche dal clima noir cantate in qualche stazione dimenticata da Dio (“Mirror”) e chiose cinematografiche che riportano a galla gli Indian Jewerly di “Totaled”, magari ospiti di Gavin Friday. Un album validissimo che potrebbe essere la colonna sonora di un cortometraggio nevrotico e decadente. Si accettano scommesse e cineasti in erba.
21/09/2023