dEUS

How To Replace It

2023 (Pias)
alt-rock

Dopo aver dimostrato negli anni 90, con una spiazzante variante di alt-rock in salsa belga, che non bisogna nascere in Uk o Stati Uniti d'America per riuscire a comporre alcune pietre miliari del genere, i dEUS hanno saputo mantenere viva la fiamma creativa anche nella loro seconda vita, quella meno rivoluzionaria e più dedita a un rock maturo e bilanciato, attento a rimanere in bilico tra tentazioni pop e velleità cantautoriali.
Ma cos'hanno ancora da dimostrare i dEUS? Perché tornano con un album dopo undici anni di silenzio?

 

Tom Barman, il leader indiscusso della band, dichiara che la routine lo logora, quindi si è preso una lunga pausa dal tran tran di composizione, registrazione, tour per dare spazio alle sue tante attività: regia, sceneggiatura e ultimamente anche fotografia, oltre agli altri progetti musicali come la jazz band TaxiWars.
Ma i dEUS non erano morti, erano solo in coma farmacologico in attesa di eventi. E infatti dopo il tour commemorativo del ventennale di "The Ideal Crash", il terzo pluridecorato album della band, la macchina belga si è rimessa in moto.
La formazione è quella di "Following Sea", ultima uscita datata 2012, nella quale, rispetto alla line-up degli esordi, rimaneva solo il violinista tastierista Klaas Janzoons ad affiancare Barman.

L'imperativo è cambiare rimanendo se stessi, trovare nuove sonorità lasciando vivo l'approccio dEUS, quindi cambio di flusso compositivo, che ritorna totalmente nelle mani del cantante, mentre il gruppo si unisce nella fase di arrangiamento come succedeva nei dischi della prima fase. Tutto ciò si traduce in un'opera meno omogenea dei due dischi precedenti, che risente probabilmente dei lunghi tempi di gestazione. Le atmosfere si riempiono anche delle sensazioni legate al passaggio d'età di Barman, ormai cinquantenne, quindi meno irruento e più compassato. Come dire, si nasce incendiari e si diventa pompieri, ma bisogna stare attenti che l'acqua non corroda le fondamenta. La furia e la spontaneità degli esordi sono ormai quasi scomparsi, ma non si sa da cosa saranno rimpiazzati, come sembra suggerire il titolo dell'album "How To Replace It".

 

Le sollecitazioni sono tante, ma la risposta rimane sospesa, lasciata al giudizio dell'ascoltatore. La voglia di aperture orchestrali è presente nei timpani solenni che pompano la propulsione dell'opening track fino a catapultarci nei gironi dei dannati dove si intravedono le sagome dei primi Bad Seeds o nell'intro prepotente di "Man Of The House", dove convivono movimenti prog e aperture pop. Non mancano le chitarre scintillanti su cori gospel di "Must Have Been New" e l'usuale classe di saper rendere memorabili i momenti più bui come l'r&b notturno "Dream Is A Giver" o le riflessioni sui postumi relazionali dell'ottima "Love Breaks Down".
La nostalgia, che in una band di cinquantenni può essere un'arma pericolosa, è dietro l'angolo e si materializza in "1989", anno della caduta del Muro, ma anche della morte del padre di Barman, allora solo diciasettenne, il tutto rievocato su sonorità del periodo e cantato da un Barman che insegue profondità alla Leonard Cohen.

 

Fa capolino, anche se un po' appannato, qualche rimando al sound passato della band, in particolare al periodo di "In A Bar, Under The Sea", come "Simple Pleasures", frutto di una jam session con CJ Bolland, compagno di viaggio del periodo Magnus, o nell'andamento Beck/Primal Scream di "Why Think It Over (Cadillac)".
Come era già successo con "Quatre mains" nell'album precedente, arriva anche in "How To Replace It" un brano cantato in francese: "Le Blues Polaire" è un azzeccato cambio di atmosfera con il suo fascino retrò attualizzato dai tappeti di chitarre in feedback e potrebbe indicare una nuova direzione dei prossimi dEUS.
Per chi li avesse persi di vista o dati per dispersi, "How To Replace It" dimostra che i dEUS sono ancora in pista, anche se l'album non è proprio a presa rapida, un po' troppo lungo e con alcuni brani che stentano a prendere il volo.
Che la freschezza e la genialità degli anni 90 siano un miracolo difficilmente ripetibile ne siamo quasi certi, ma che la band belga possa ancora sorprenderci ci speriamo. Quindi la fede nei dEUS è ancora viva. Aspettiamo fiduciosi.

21/02/2023

Tracklist

  1. How To Replace It
  2. Must Have Been New
  3. Man Of The House
  4. 1989
  5. Faux Bamboo
  6. Dream Is A Giver
  7. Pirates
  8. Simple Pleasures
  9. Never Get You High
  10. Why Think It Over (Cadillac)
  11. Love Breaks Down
  12. Le Blues Polaire




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