Una carriera lunga sessantacinque anni. Il successo folgorante con i Perigeo a inizio anni 70 e poi le collaborazioni con jazzisti di ogni latitudine. Alcuni dischi di Giovanni Tommaso sono introvabili - come la collaborazione del 1972 con Alessandro Alessandroni, "Open Air Parade", pagata più di 2000 euro dai collezionisti su Discogs - altri sono letteralmente senza tempo. Da fine anni 60 si trasferisce a Roma dove nel 1971 aiuta a fondare il Music Inn, il tempio del jazz della Capitale.
Sul palco del Music Inn Giovanni Tommaso conosce alcuni eroi del jazz americano. Altri ne aveva incontrati dieci anni prima suonando sulle navi da crociera transoceaniche. Grazie ai suoi insegnamenti è scresciuta un'intera generazione di jazzisti all'ombra del Colosseo.
Sul recente "Walking In My Shadow" l'ultraottantenne contrabbassista senese rilegge nove brani del suo sterminato repertorio: da "Bassifondi" (1990) a "Good Bye 900" (1998), passando per "White Keys" (1966), "Cinema Moderno" (2000) e "Codice 5" (2009).
Ad aiutarlo un nuovo quartetto, speciale, formato con l'amica di sempre Rita Marcotulli al pianoforte, Javier Girotto ai sassofoni e al flauto e Alessandro Paternesi alla batteria.
Musicisti che Giovanni Tommaso conosce bene, perché già presenti in alcune delle sue mille formazioni, in studio o dal vivo. Anche per questo motivo l'intesa sulle nove tracce di "Walking In My Shadow" è quella di un quartetto rodato: l'eleganza degli arrangiamenti non è mai messa in discussione, il suono è caldo e rotondo, costruito intorno ai timbri corposi del contrabbasso. Gli assoli sono per lo più per la Marcotulli e per Girotto, che all'esuberanza prediligono andamenti al limite della sacralità.
Scrive Giovanni Tommaso nelle note che accompagnano la pubblicazione del suo ultimo cd: "Ho cominciato a suonare professionalmente il contrabbasso nel 1958 come componente del Quintetto di Lucca. In tutti questi anni, camminando ('walking') ho praticamente fatto il giro del mondo. A questo punto mi è venuto spontaneo il desiderio di voltarmi indietro ('...in my shadow') e rovistare nel baule delle mie composizioni. Qualcosa ho trovato e ho pensato valesse la pena riproporlo in una nuova veste. Per questa nuova avventura ho coinvolto dei musicisti di enorme talento artistico. Si sono calati nel progetto con grande sensibilità e coinvolgimento. Senza di loro non ci sarei riuscito. Tutta la mia stima e gratitudine a Rita Marcotulli, Javier Girotto e Alessandro Paternesi".
28/09/2023