Nation Of Language

Strange Disciple

2023 (Play It Again Sam)
synth-pop

A soli due anni dal successo di pubblico e critica di "A Way Forward", il terzetto di Brooklyn ritorna con un album che non intende discostarsi radicalmente dalle coordinate musicali del suo predecessore, ma che cerca piuttosto di riprodurne e perfezionarne l'alchimia sonora. In "Strange Disciple", Ian Devaney, Aiden Noell e il nuovo bassista Alex MacKay decidono comunque di introdurre alcuni lievi elementi di novità nell'amalgama di synth-pop, post-punk e ascendenze kraftwerkiane. E, chiariamolo subito, nel terzo disco dei Nation of Language i brani più stimolanti sono proprio quelli all'insegna di questo lento, ma intenzionale, cambiamento.

Mentre i due singoli "Stumbling Still" e "Too Much, Enough" non riescono a replicare l'afflato epico degli inni di "A Way Forward", come "The Grey Commute" e "Across That Fine Line", "Sole Obsession" colpisce nuovamente nel segno grazie alla riuscita commistione tra melodia evocativa e martellante ritmica techno-pop. Qui, ancor più che in "This Fractured Mind", il gruppo sfrutta al massimo il sostegno massiccio dato da un incalzante battito portante e, parallelamente, sviluppa ulteriormente uno dei temi centrali del precedente Lp, ossia quello delle ossessioni che opprimono la psiche. Ora però, e così avviene a più riprese in tutto "Strange Disciple", l'ossessione scaturisce da un'infatuazione intossicante o fatalmente idealizzata fino alla saturazione e all'assuefazione mentale.

L'infatuazione può essere, ed è in maggior parte, di carattere erotico-amoroso, non solamente in "Sole Obsession", ma anche nel synth-pop di "Surely I Can't Wait", dove Ian canta "but could you be the one/ right away/ surely I can't wait for another", o in "A New Goodbye". In questa ballad la persona da cui è attratto l'io lirico pare infatti disinteressata a una relazione sentimentale e la frustrazione accumulata viene scaricata con un'esaltante svolta ballabile nella seconda metà della canzone. La tecnica della catarsi "dance" è del resto familiare alle logiche compositive di Devaney e viene adesso rifunzionalizzata per la costruzione di un crescendo perfettamente calibrato anche nell'ultimo singolo che ha anticipato la pubblicazione del disco, "Sightseer".

Anche se meno pregnante sul profilo lirico rispetto alle due raccolte precedenti, "Strange Disciple" dimostra come le potenzialità espressive dei Nation of Language non si siano ancora esaurite. Pur senza rinunciare a un sound ormai saldamente consolidato e strettamente legato alla new wave storica, Devaney e la sua grazia melodica ammantata di romanticismo e decadentismo sintetico riescono ancora una volta a plasmare una musica che nei punti più sublimi è in grado di insidiarsi nelle viscere dell'animo e di scuoterle con dolcezza. Ma, dopo averla istituzionalizzata tra i capisaldi del synth-pop moderno, l'esplicito citazionismo della band statunitense potrebbe anche rivelarsi sul lungo termine un'ossessione limitante, un "idolo vuoto", come recitano i versi di "Sole Obsession". La soluzione, comunque, Devaney la troverebbe proprio in quegli stessi versi: "smettere di limitare se stesso" e decidere di avventurarsi alla ricerca di quella via che guarda in avanti, a cui era intitolata la precedente raccolta e che stavolta è stata, a tratti, smarrita.

15/09/2023

Tracklist

  1. Weak In Your Light
  2. Sole Obsession
  3. Surely I Can't Wait
  4. Swimming In The Shallow Sea
  5. Too Much, Enough
  6. Spare Me The Decision
  7. Sightseer
  8. Stumbling Still
  9. A New Goodbye
  10. I Will Never Learn


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