Per Sam Shepherd è tempo di riprendere il percorso intrapreso con il secondo album "Crush". Dopo l'acclamata collaborazione con Pharaoh Sanders e la London Symphony Orchestra per "Promises", il dj, produttore e compositore inglese ritorna sulla pista da ballo, con un album decisamente orientato alla tech-house e all'Idm.
"Cascade" rispolvera la fisicità della musica elettronica, dell'etica/non-etica rave, della disco anni 80, con un set di composizioni brillanti e trascinanti. Quanto anticipato dai singoli "Problems", "Vocoder" e "Birth4000" trova ulteriore conferma già dalle prime note dell'album, che propongono una versione club mix di "Vocoder", tra ritmiche corpose e possenti suoni elettronici, che nella loro costante evoluzione citano perfino Giorgio Moroder ("Birth4000").
In questo viaggio nella memoria e nelle prime esperienze di Shepherd come dj nelle radio locali, il musicista/produttore si diletta con citazioni personali - "Key103" era infatti la radio preferita di Sam - e nello stesso tempo rinuncia a molte delle nuance analogiche concentrando l'attenzione sull'uso del laptop come strumento primario.
Il suono ipnotico e unidimensionale di "Cascade" offre spazio a qualche perplessità, in parte alimentata da brani come "DelOro", dove la durata oltre i sei minuti è oltremodo superflua, o dall'irrisolta natura acid-house di "Afflecks Palace".
La prorompente vitalità e potenza di "Fast Forward" e le geniali distorsioni armoniche stile Amos Tobin di "Tilt Shift" rimettono però subito in gioco tutte le migliori credenziali del musicista inglese, stemperando quell'aurea di perfezionismo che anima l'album e regalando due momenti di pura estasi techno-glitch.
Con "Ocotillo" la musica si adagia su toni decisamente più descrittivi e meditativi, con Steve Reich e la musica cosmica tedesca dietro le fila, ma l'evoluzione è impetuosa, con un possente finale in chiave breakbeat.
Alla più breve e rilassante "Ablaze" spetta il compito di calare il sipario su un album ricco di spunti, ma forse fin troppo perfetto e accattivante per poter lasciare un segno come i precedenti.
Sam Shepherd resta un esperto manipolatore di ritmi possenti e delicate ambientazioni cosmiche. "Cascade" è il suo album volutamente più divertente e immediato, ma alla consistenza sonora è tempo che l'autore associ una scrittura più decisa e imprevedibile. Nel frattempo, l'annuncio di colonne sonore per film e anime, e un imminente tour, tengono alta l'attenzione per un artista che ha tutte le carte in regola per continuare a stupire.
26/09/2024