Shinichi Atobe

Discipline

2024 (DDS)
dub techno, deep house

Shinichi Atobe è uno dei nomi più stimati dell'underground techno. Prima di realizzare capolavori come "Butterfly Effect" e "From The Heart, It's A Start, A Work Of Art", il producer giapponese aveva già lasciato un segno indelebile pubblicando l'Ep "Ship-Scope" nel 2001 per Chain Reaction, una delle etichette più seminali del genere. La label, caposaldo dell'avanguardia clubbing, ha sempre esplorato architetture sonore e manipolazioni tessiturali non convenzionali, come se il lavoro elettroacustico di Iannis Xenakis o Karlheinz Stockhausen fosse stato campionato e impastato a dosi di subwoofer, creando un soundscape grezzo e fluido che, ancora oggi, suona più avveniristico di molte uscite recenti.

Con "Ship-Scope", al cui interno spicca il fragile universo emozionale di "The Red Line", traccia di nove minuti tra fruscii lo-fi e malinconie intimiste immerse in scenari urbani e notturni, Atobe si era già consacrato come uno degli esponenti più raffinati del genere, firmando una release che da sola potrebbe essere considerata un manifesto. Poi, il silenzio, per tredici anni. Un vuoto interrotto solo nel 2014 da "Butterfly Effect", il cui lungo periodo di assenza è stato recentemente spiegato dallo stesso artista: ha impiegato quel tempo per studiare musica. Un dettaglio curioso, reso ancora più affascinante dal fatto che questa rivelazione sia emersa solo nel 2024, nella prima intervista che Atobe abbia mai concesso. Nessuno gliene aveva mai chiesta una.

Questi elementi bastano a intuire e delineare la sua poetica: ricerca interiore, solitudine, riflessione sul mondo, un universo in bilico tra affetto e mistero, espresso con un minimalismo inconfondibile e un approccio atipico al mixaggio, dove gli hi-hat svettano su kick appena percepibili. Ascoltare Atobe significa immergersi in nostalgie mai vissute, sentire le sue emozioni e le sue incertezze senza bisogno di parole. "Discipline" è l'ultima tappa di questo viaggio, e pur mostrando alcune differenze sostanziali rispetto a lavori come "Heat" e "Yes", porta impresso il suo marchio distintivo. Il lirismo malinconico lascia spazio a un'energia più rigogliosa, quasi serena; è anche il disco più vicino alla dimensione del club di tutta la sua discografia: la cassa domina la scena e il beat è protagonista, nel solco della più autentica tradizione techno e deep house.

L'opener "SA Dub 1" ne è la dimostrazione: hi-hat taglienti, un sub profondo e un abbraccio di accordi immersi in sottili escursioni timbriche, come un'eco distante di una club music senza tempo. Il vocabolario della dance qui è esplorato attraverso diverse pulsazioni ritmiche: "SA Dub 8" è una ballata downtempo per coppie romantiche, che però si decompone e ricompone sotto il peso di campionamenti schizofrenici. "SA Dub 7", futuristica e al contempo amorevolmente retrò, con le sue inflessioni punchy e la fisicità danzante, evoca un ritmo 4/4 impresso sulle onde marine.

Al limite del convenzionale, "Discipline" segue i canoni elettronici in un susseguirsi di episodi avvolgenti, che forse non inventano nulla, ma trasudano anima, forse la cosa più importante. La sensazione è quella di trovarsi di fronte a un disco sospeso nel tempo, radicato negli anni Novanta ma con lo sguardo rivolto altrove. Fuori da ogni tendenza, Atobe arricchisce la sua preziosissima discografia con un'opera essenziale e intensa; lineare ma sfuggente, vitale e cangiante, capace di illuminare il buio con una luce propria.

05/02/2025

Tracklist

  1. SA Dub 1
  2. SA Dub 2
  3. SA Dub 3
  4. SA Dub 4
  5. SA Dub 5
  6. SA Dub 6
  7. SA Dub 7
  8. SA Dub 8

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