Joan Thiele

Joanita

2025 (Numero Uno)
pop, r'n'b, trip-hop

Lucio Corsi è stato un caso emblematico di artista che al Festival di Sanremo ha potuto farsi conoscere e apprezzare da un pubblico mainstream, trasversale e intergenerazionale. I più attenti di quel pubblico immenso potrebbero aver intercettato, a spiccare su molto ciarpame, anche la proposta di pop-rock cantautorale di Joan Thiele, che adesso pubblica questo "Joanita".
Non è un esordio, anzi almeno "Tango" (2018) merita di essere riscoperto nel suo pop sofisticato e cosmopolita, con iniezioni r'n'b, soul ed elettroniche. Questo album post-Sanremo, il primo completamente in italiano, è più legato a un'idea di canzone pop e rock, pur filtrata da decenni di riletture e ibridazioni nonché da un mondo di colonne sonore. "Joanita" rappresenta un viaggio nelle radici e nelle influenze della cantante, con brani che spaziano da ritmi pop-rap e urban a melodie più eteree, spesso vintage, e suggestioni latine che rimandano alle sue origini colombiane.

Introdotto dalla malinconia impalpabile di "La forma liquida", un pop da camera rallentato, l'album gioca con i toni noir nel pop squarciato dalle chitarre elettriche riverberate di "Veleno" e dialoga con un beat da jazz-rap in "Bacio sulla fronte", con fiati fumosi, una voce ipnotica ed echi mediorientali.
È dunque una sintesi personale, quella che ascoltiamo: elementi assai diversi tenuti insieme dalla voce e dall'interpretazione della titolare, dalla melodia inquietante della suggestiva rievocazione sixties "Tramonto" all'allucinazione un po' distorta di "Acqua blu" fino al più immediato momento sanremese "Eco", un pop raffinato e malinconico, ornato di nuovo dalla chitarra e non privo di un rimando alla "Goodnight Moon" degli Shivaree. Si presta persino a una dolcissima canzone acustica come "L'invisibile", che la collega alla musica brasiliana.
Un discorso a parte lo merita il duetto di "Occhi da gangster" (feat. Frah Quintale), che sembra uscita da un film di James Bond e contiene una citazione di Piero Umiliani.

Dopo l'arrangiamento orchestrale del trip-hop di "Volto di donna", la conclusione spetta alla canzone in napoletano "Pazzerella", cantata da una voce diversa (la mamma?) senza alcuna musica d'accompagnamento: è un modo per restituire un clima domestico, nostalgico, intimo alla fine di un album quasi omonimo, che ci mostra una cantautrice pronta più che mai per iniziare una seconda vita musicale. Tutta Italia si è resa conto dell'esistenza, e del valore, di Lucio Corsi. Speriamo che lo stesso entusiasmo possa regalare le meritate attenzioni anche a Joan Thiele.

23/02/2025

Tracklist

  1. La forma liquida
  2. Veleno
  3. Bacio sulla fronte
  4. Tramonto
  5. Acqua blu
  6. Occhi da gangster (feat. Frah Quintale)
  7. Eco
  8. Joanita
  9. Cruz
  10. XX L.A.
  11. L'invisibile
  12. Dea
  13. Volto di donna
  14. Pazzerella


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