La berlinese Rosa Anschütz si è fatta conoscere nel panorama alternativo underground non solo per la sua proposta musicale (curioso il fatto che il suo primo singolo “Rigid” sia esploso nel 2019 grazie a un pompatissimo remix in chiave techno-industrial) ma anche per alcune installazioni e opere artistiche di vario genere.
“Sabbatical” nasce nel ricordo di una lunga esperienza viennese (la musicista ci racconta che “i luoghi della memoria sono sempre uno specchio del passato e del presente”) rivelandosi il lavoro più ambizioso tra quelli finora realizzati: ben quattordici brani, sempre in bilico tra intima sperimentazione elettronica e slanci darkwave carichi di ansia e inquietudine.
L’alternanza di cui sopra è una costante, anche solo nelle tre tracce che aprono il disco. Se infatti “Eva” si nutre di una spettrale avanguardia, con “Plaster Copy” c’è aria di post-punk aggiornato alla depressione dei giorni nostri, in attesa dei cinque minuti abbondanti di “Double Cross”, dove la Anschütz rinnova il suo amore per Nico e per un certo cantautorato dark qui comunque timidamente solenne.
Nonostante alcuni passaggi di “Sabbatical” siano volutamente abbozzati (molto interessante lo spoken word di “Tacheles”, con un tappeto ambientale di marca Coil), il filo che lega le varie composizioni è abbastanza solido e coerente. Subito dopo il giro di boa, l’album ci regala il meglio di Rosa Anschütz: “Fire Lily” sale di intensità fino a travolgerci con un refrain ripetuto come un mantra, mentre “Protect Your Sleep” è pura melma sonora per anime irrequiete.
Sopra ogni cosa, c’è sempre la prova austera della nostra protagonista, anche quando da un pregevole intermezzo etereo come “Burlap” si torna a respirare nel cuore dell’abisso (“Sun Tavern” rappresenta una delle vette incontrastate del lavoro).
Ci riporta con i piedi per terra il tris conclusivo, dove è possibile assaporare una certa eleganza pop (“Swan Song”) non priva di profonde suggestioni malinconiche. Questa è la formula di “Sabbatical”, un disco nel quale ogni piccolo spiraglio di luce finisce per essere soffocato da un mood nostalgico, trasognante e poco rassicurante.
Per la musicista tedesca si tratta di un ritorno senza dubbio positivo, anche se ancora non possiamo parlare di salto di qualità rispetto alle precedenti prove. Alcune idee sono da sviluppare meglio, ma nel complesso questo è un album fornito di spunti validi e coinvolgenti.
09/10/2025