Autore: Donato Zoppo
Titolo: King Crimson – Testi commentati
Editore: Arcana
Pagine: 377
Prezzo: Euro 18,70
King Crimson è un’idea e un modo di fare le cose.
E’ un modo di coinvolgere le persone attorno alla musica
(Robert Fripp)
Se Wagner fosse ancora vivo collaborerebbe con i King Crimson
(Richard Williams su Melody Maker)
La bella collana Txt edita da Arcana, dedicata ai testi commentati dei più grandi nomi della musica internazionale, si arricchisce di un volume dedicato ai King Crimson, una delle formazioni cardine del progressive rock inglese, in grado di raccogliere vasti consensi durante i primi anni 70 e di sapersi rinnovare nel tempo, ripresentandosi più volte con vesti e protagonisti nuovi.
Se il leader (più o meno indiscusso) è sempre stato il chitarrista Robert Fripp, sono in tre gli autori ad essersi succeduti nella scrittura dei testi durante le varie incarnazioni del gruppo. Anzi tutto Peter Sinfield, il compositore dei primi fondamentali quattro album, sorta di opere d’arte “totali”, colui che pur senza suonare nulla veniva regolarmente citato nella line up in veste di “delegato alla scrittura”. A seguito della rottura fra Sinfield e Fripp, avvenuta nel 1972, il responsabile delle liriche divenne Richard Palmer-James, figura completamente esterna, con un precedente nei Supertramp del primo disco ed un futuro come songwriter per tanti nomi importanti. Dagli anni 80 la penna finirà poi saldamente nelle mani di Adrian Belew, questa volta un membro effettivo, il chitarrista/cantante delle più recenti trasmutazioni crimsoniane.
E’ chiaramente l’epoca di Sinfield a finire maggiormente sotto la lente d’ingrandimento, uno scrittore che arriverà successivamente a licenziare un album in proprio (“Still”, nel 1973), un libro di poesie, a produrre i Roxy Music ed a continuare a scrivere per Emerson Lake & Palmer. La sua è una poetica intrigante, visionaria, per molti aspetti criptica, densa di esoterismo, che opta per la corsia preferenziale di percorsi allegorici rispetto alle descrizioni della realtà contemporanea, viaggiando fra figure retoriche ed artifici letterari, in un proscenio tinto di enigmi e rimandi occulti, dove parte della critica giunge all’individuazione di ridondanti riferimenti al diabolico. Saranno in molti a seguire le modalità di scrittura di Sinfield, ma quasi tutti non avranno la stessa potenza visionaria, e svuoteranno di significati la testualità, limitandosi ad usare solo la locuzione forbita e la citazione ermetica.
Se la parte dedicata al periodo Palmer-James si mantiene interessante, anche per la grande qualità del materiale prodotto, il discorso si fa ovviamente più sbrigativo nel periodo Belew, quando i testi divengono meno rigogliosi, quasi una sorta di accessorio rispetto alla centralità delle scelte musicali.
Donato Zoppo non si limita alla mera traduzione delle liriche, ma scandaglia minuziosamente la poetica degli autori, soffermandosi lungamente sugli aspetti più minuziosi, concedendo imperdibili delucidazioni, cercando continui legami con la letteratura, l’arte e con particolari eventi storici che hanno contribuito ad ispirare i compositori, immergendo la narrazione nel contesto della scena musicale coeva.
In parallelo viene ricostruito il percorso artistico del gruppo, evidenziando le dinamiche personali dei singoli componenti che si sono susseguiti nella line up, rendendo così il volume un vero e proprio saggio biografico della principale creatura frippiana.
Dalla coinvolgente lettura si scopre ad esempio che “The Night Watch” venne ispirata da un celebre quadro di Rembrandt, che “Happy Family” è un omaggio agli appena disciolti Beatles, che “Ladies Of the Road” è dedicata alle groupies che allietavano i dopo-concerto della band (sì, anche i seriosi ed intellettualoidi Crimson avevano le proprie groupies, ci mancherebbe…), che “The Devil’s Triangle” parla del tristemente noto Triangolo delle Bermude, che “Lizard” tratta di come la religione organizzata condizioni e restringa le menti umane, che “One More Red Nightmare” è la trasposizione in versi della paura di volare.
Ma il più grande merito del volume è quello di riuscire a riportare il lettore verso l’ascolto di tanti dischi che erano stati colpevolmente lasciati scivolare nell’oblio. E ritornano i brividi poggiando la puntina su quel felice matrimonio fra rock e musica sinfonica che fu “In The Wake Of Poseidon”, sui magistrali incroci jazz-rock di “Cat Food” o sulle scosse elettriche di “Red”. Ed ora che c’è più luce sui significati testuali, l’intera produzione dei Crimson ne esce ulteriormente rivalutata.
In The Court Of The Crimson King (EG, 1969) | 8 | |
In The Wake Of Poseidon (EG, 1970) | 6,5 | |
Lizard (EG, 1970) | 8,5 | |
Islands (EG, 1971) | 9 | |
Earthbound (live, Virgin, 1972) | ||
Larks' Tongues In Aspic (EG, 1973) | 6,5 | |
Starless And Bible Black (EG, 1974) | 7,5 | |
Red (EG, 1974) | 8 | |
U.S.A. (Atlantic, 1975) | ||
The Young Person's Guide To King Crimson (anthology, Island, 1976) | ||
Discipline (EG, 1981) | 7,5 | |
Beat (EG, 1982) | 8 | |
Three Of A Perfect Pair (Warner, 1984) | 7 | |
The Compact King Crimson (anthology, EG, 1986) | ||
Essential King Crimson (Caroline, 1991) | ||
The Great Deceiver live 1973-'74 (Caroline, 1992) | ||
Vrooom (Discipline, 1994) | ||
Thrak (Alex, 1995) | 5,5 | |
B'Boom: Official Bootleg - Live In Argentina (Discipline, 1995) | ||
THRaKaTTaK (Alex, 1996) | ||
Live In Japan 1995 (DGM, 1996) | ||
Epitaph (live, DGM, 1997) | ||
Absent Lovers (Discipline, 1998) | ||
The Collectors' King Crimson (Pony Canyon, 1999) | ||
Heavy Construkction (Discipline, 2000) | ||
Cirkus (Caroline, 2000) | ||
Projekcts (Discipline, 2000) | ||
The Construktion Of Light (Virgin, 2000) | 6 | |
The Power To Believe (Sanctuary, 2003) | 7,5 |