Le cittą d'Europa e i grandi dischi rock

1x6: Gianni Sassi, gli Area e Milano - Ascolta online

Episodio 6 - Gianni Sassi, gli Area e Milano


"Giocare col mondo facendolo a pezzi/ Bambini che il sole ha ridotto già vecchi".
Questi sono i versi iniziali di una canzone degli Area che nel 1973 suscitò grande scalpore e venne censurata nei juke-box di tutta Italia: il brano si intitola "Luglio, agosto, settembre (nero)". La voce ultraterrena di Demetrio Stratos e la musica incalzante e ipnotica colpirono subito nel segno, così come i versi composti da Gianni Sassi, che era il manager degli Area e in qualche modo era anche un elemento del gruppo.
A distanza di più di 50 anni, la canzone, che parla del conflitto israelo-palestinese, è ancora drammaticamente attuale.
Quest’episodio vuole rendere omaggio alla figura di Gianni Sassi, un operatore culturale controcorrente che ha usato la musica negli anni Settanta come strumento innovativo di comunicazione. A lui si deve la nascita della Cramps, un’etichetta discografica indipendente che curava la produzione musicale a 360 gradi, con una grafica e delle copertine che sono rimaste impresse nella memoria di molti appassionati. Attorno a Gianni Sassi gravitavano il primo Franco Battiato, gli Area, Eugenio Finardi, Alberto Camerini e gli Skiantos. Raccontiamo la loro storia attraverso alcuni luoghi-simbolo della Milano ribelle degli anni Settanta: il parco Lambro, il parco Sempione, il teatro Lirico, Porta Romana e soprattutto il quartiere Calvairate, dove si trovava il mitico Lucky Bar frequentato da Gianni Sassi.

La rubrica

"Rock & the City" è una serie di podcast che vanno alla scoperta delle città d'Europa e degli studi di registrazione che, negli anni Settanta-Novanta, sono stati il cuore pulsante del rock: luoghi carichi di energia catalizzante, crocevia per musicisti ribelli, produttori geniali e discografici visionari.
L'autrice, Elena Messana, segue il filo che lega alcuni famosi album prodotti tra gli anni Settanta e Novanta agli studi di registrazione e alle città che hanno attirato e ispirato i musicisti. Si tratta di luoghi circondati da un'aura speciale. Il caso tipico è quello dei Windmill Lane Studios di Dublino che, con gli U2, diventano il simbolo della rinascita della discografia irlandese.
Questi album spesso sono nati dall'incontro di un produttore con una band o dall'incrocio tra la vicenda personale di un artista e il destino di una città.
Il podcast racconta l'era dell'analogico e del vinile, quando la musica si produceva in sale di incisione simili all'antro del mago Merlino e i suoni nascevano dall'ingegnosa inventiva di tecnici e musicisti 'alchimisti'. I dischi avevano due lati, una certa loro consistenza e un loro odore. Le copertine erano parte integrante della strategia di vendita. Le tracce si dovevano ascoltare una dopo l'altra: nessuna playlist fai da te e nessun effetto digitale. Poiché i brani sono protetti da copyright, la sfida del podcast è di ricreare le atmosfere degli album e delle città di cui si parla per mezzo di rumori, melodie popolari, riff e soundalike in grado di far assaporare all'ascoltatore quelle sonorità.


L'autrice

Elena Messana, l'autrice di questo podcast, è un'appassionata di musica e di storia sociale dei media che adora scavare nel passato degli artisti e nelle origini delle loro canzoni. Nel suo mondo non esistono confini tra la musica pop, rock e quella classica, il cinema, l'arte moderna, le copertine dei dischi, la pubblicità, la vita quotidiana, la scienza e la poesia. Ha scritto, narrato e sonorizzato il podcast pensando al fatto che i suoi viaggi finiscono sempre in uno studio di registrazione, un po' certamente anche per deformazione professionale, visto che nella vita si è occupata per venti anni di supervisione del doppiaggio.
La produzione è di Gabriele Beretta.

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24/01/2025