Kill The Young

Kill The Young

2006 (Discograph)
pop-rock

Tom, Dylan e Olly Gorman sono tre fratelli, poco più che adolescenti, che hanno messo su una band collegiale come tante, i Kill The Young, e hanno iniziato ad andare a suonare un po' in giro per locali. La Discograph ha poggiato i suoi occhi sul gruppo, gli ha appioppato un esperto produttore (Dimitri Tikovoi, che vanta collaborazioni con Placebo, Goldfrapp e John Cale) e un esperto tecnico del mixaggio (Flood, che ha avuto a che fare con U2, New Order, Depeche Mode, Smashing Pumpkins, Nine Inch Nails), e in venti giorni gli ha fatto incidere un primo Lp omonimo. Nell'attesa che il circuito discografico faccia il proprio corso e la band venga pompata adeguatamente, il disco, presentato dal singolo "Origin of Illness", è stato pubblicato solo in Francia e in Belgio. Da marzo, finalmente, anche noi italiani possiamo godere di questa esclusiva: il lancio Uk è invece previsto per aprile, anticipato dal secondo singolo, "Addiction".

La band, che si dice influenzata sia dalla scena britannica post-punk che dalle indie-band americane come Nirvana e Smashing Pumpkins, guarda ai giovani e nasce per loro, e racchiude la sua "arte" in immediate canzoni pop-rock. Questa la presentazione: passiamo ai fatti. L'hit "Origin of Illness" è poggiata su un giro wave e basso pulsante, che vengono sorpresi da chitarre possenti con tanto di inciso emo-core. Le influenze cartacee sono presenti ma sminuzzate ai minimi termini, private di ogni valore reale: quelle che ci accompagnano in realtà sono le classiche note per le prime ribellioni di ragazzini (rigorosamente da 13 a 18 anni). Il pezzo, comunque, è passabile e si fa cantare.
"Addiction" rinnega tutto e vaga molto più prosaicamente in territori Muse (anche questi sono comunque resi in modo molto più elementare e ancor più adolescenziale di quanto non sia la stessa band di Bellamy): stavolta il risultato passa dall'"innocuo ma orecchiabile" al "dimenticabile, dimenticato, ma che cacchio stavo sentendo".

Nelle prime battute vengono presentati almeno un paio di pezzi mediocri: si tratta dell'opening-track "Follow, Follow", che ruba un giro di chitarra agli Strokes e il passo ai Bloc Party, con gli strumenti che girano bene, il tutto rovinato dalla voce lamentosa del leader, inadatta e pessima di per sé, e dal fatto che, a parte il guizzo iniziale, il pezzo non sussiste, a dispetto di qualche carica rock che prova a scuoterlo; e dell’atmosferica "Fragile" che sposa a una bella batteria sobbalzante alcuni arpeggi delicati (matrimonio a dir poco bizzarro, in verità), che qualche volta si aprono in propulsioni dure. Saranno gli unici spiragli di luce per l'intero disco: i "ritornelli che ti si infilano sotto pelle" (espressione tratta sempre dalla presentazione della band) hanno fatto la stessa fine degli scudetti che doveva vincere l'Inter di Moratti.

Bisogna essere addirittura grati dei mugugni fastidiosi che annullano la decente base strumentale di "No Heroes": gli altri brani saranno obbrobriosi più che brutti. Questo a partire da "No Problems", rock patetico e inutilmente chiassoso col suo insulso muro di chitarra; passando per la melodia brufolosa di "Do You Notice", con le chitarre che nascondono le sviolinate perché fan più figo, rabbioso, depresso, vero, sincero, alternativo, etc.; o per la sua variazione a tema, "Sail Away" con il rumore che si stempera in pucci-pucci; per, infine, sublimare nell’accorata e pretenziosa "All the World", tanto lamentosa da far vergognare anche il peggior imitatore del peggior Corgan. La corale title track da calci nel sedere ci conduce alla tanto agognata fine.

Sbaglia chi parla dei Kill The Young come next big thing: qui l'età media del pubblico di boccaloni (pardon, pubblico di riferimento) è più bassa. Proprio per questo i fessi (pardon, boccaloni) sono più giustificati. Che continuino a vivere, dunque, i ragazzini: meglio che vada ad ammazzare chi mi ha consegnato questo disco.

17/04/2006

Tracklist

  1. Follow, Follow
  2. Origin of Illness
  3. No Problems
  4. Addiction
  5. Fragile
  6. Do You Notice
  7. All The World
  8. No Heroes
  9. Sail Away
  10. Change The Record
  11. Kill Your Young

Kill The Young sul web