Mclusky

Mcluskyism

2006 (Too Pure)
alt-rock, punk

La storia dei Mclusky, power trio di Cardiff (Andy Falkous voce e chitarra, Jonathan Chapple voce e basso, Matthew Harding, sostuito poi da Jack Egglestone, batteria), è giunta al capolinea poco più di un anno fa, nel gennaio 2005. Nei loro tre dischi, (il maggiore è "Mclusky Do Dallas", 2002), hanno dimostrato di essere una delle band più rappresentative e degne, negli ultimi tempi, dell'etichetta di indie-rock, in quanto capaci di suonare al tempo stesso sinceramente intellettuali (seppur stupidamente intellettuali) e sinceramente brucianti.

Il loro suono è discendente diretto del punk, con marcata, e mai stucchevole, componente melodica, che sfocia in tendenza all'inno, anche se mai di massa (a meno che non vogliate ritenere il popolo da circoletto alternativo una massa: a loro parlano i Mclusky, che non hanno avuto la rozzezza adeguata per diventare Stones o Pistols né il talento per diventare Fugazi, restando, semplicemente, una gran bella band dal seguito bassino). La loro musica riprende una componente essenziale del rock, il disimpegno sguaiato e urlato, sublimando in miniature urticanti e pestate. Una band un po' da "una botta e via", magari da tante "una botta e via".

E forse è proprio da questo concetto che è dipesa la pubblicazione di "Mcluskyism", una raccolta dei singoli pubblicati in cinque anni di attività (nella versione limitata sono presenti altri due dischi con b-side, versioni alternative, live e curiosità varie), sperando che possa essere così, seppure in ritardo, finalmente guadagnata una meritata maggiore attenzione/considerazione. La scaletta è rigorosamente in ordine cronologico: non si rivelerà essere la scelta migliore, dato che il disco suona un po' sfilacciato. Comunque la qualità del materiale è fuori discussione.
Si parte con due schegge, "Joy" e "Rice Is Nice", ognuna di un minuto, urlate oltremodo e riportate sui binari della melodia da dall'aiuto di una seconda voce. Due buoni numeri d'antipasto, specie il primo, la prova generale per "Lightsabre Cocksucking Blues". Durata quasi doppia, grido che diventa morso, rallentamenti e ripartenze, bacchette e pestaggio, chitarrismo penetrante e feroce.

"To Hell With Good Intentions" ribadisce che si è proprio chiuso con gli scherzi: le chitarre si incattiviscono ancora di più e iniziano a roteare taglienti, e il brano si riduce a violentare sé stesso ad ogni giro, senza mai riuscire ad aprirsi e a trovar pace o soddisfazione. La distorsione di sottofondo di "Alan Is a Cowboy Killer" sembra essere proprio ciò che resta del brano precedente. Qui l'atmosfera è più calma e rilassata, e comunque interrotta da giri di chitarre "soniche" (mi domando che musica ci sarebbe stata oggi se non fosse mai esistita la band di Moore e soci, che ha lasciato come imprinting il suo tipo di suono un po' su tutti, pur trovando pochi, reali, discepoli) e basso ben in evidenza, con Falkous che nelle sue epilessi ricorda David Thomas. E' questo, il trittico di "Mclusky Do Dallas", il momento più alto della raccolta.

Il basso è protagonista anche in "There Ain’t No Fool in Ferguson"(la regge assieme ai colpi di batteria), una filastrocca bislacca su impennate di chitarra, che fa il paio con la più tranquilla e melodiosa (ma altrettanto se non più efficace) "Undress for Success". Con gli ultimi tre pezzi si passa agli ultimi Mclusky, con batterista nuovo e ambizione maggiore. "That Man Will Not Hang" è abrasiva come gli Shellac, ma non ne ha la stazza, brano comunque piacevole; "Without Msg I Am Nothing", urletti e arabeschi di chitarra, esplora un'altra zona nuova, ma il risultato non è granchè: la migliore finisce per essere il "docile" e immediato pop-rock di "She Will Only Bring You Happiness".

"Mcluskysm", alla fine dei conti, è un assaggio. Ci trovate dentro un po' di tutte le facce della band e potete scegliere quale fa per voi. Forse per questo o forse perché si è ritenuto giusto così, si è deciso di non forzare la spinta storica, che, ripeto, avrebbe necessitato di un'aggiustatina. Piccole critiche a parte, se non li conoscete ancora, questa è una buona occasione.

31/05/2006

Tracklist

  1. Joy
  2. Rice Is Nice
  3. Whoyouknow
  4. Lightsabre Cocksucking Blues
  5. To Hell With Good Intentions
  6. Alan Is a Cowboy Killer
  7. There Ain't No Fool in Ferguson
  8. 1956 And All That
  9. Undress for Success
  10. That Man Will Not Hang
  11. She Will Only Bring You Happiness
  12. Without Msg I Am Nothing

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