Bontà loro, detto che Eildentroeilfuorieilbox84 è uno dei nomi più assurdi mi sia capitato di sentire da anni a questa parte, è incoraggiante constatare che la musica contenuta in “Ananab” ne rispecchia in pieno la stranezza, o forse il grado di follia. Giorgio Rampone (chitarra, voce,), Giuseppe “Gioi” Malucci (basso, voce), Lorenzo Lemme (batteria, voce), Alessandro Ciccarelli (fiati) e Cristina Spanò che dovrebbe aver curato il concepì grafico) operano in quel di Roma e sparano via un'amatriciana-core dal retrogusto mathematico che è tutto un programma di oblique visioni ipervitaminizzate.
Come per gli X-Mary e altri sballati dell’underground nostrano, gli Eildentroeilfuorieilbox84 sono in grado di rendere coerenti soluzioni arty dal taglio intellettualoide e un approccio case(peco)reccio che va a parare dalle parti della tradizione canzonettara italiana più irregolare. Quindi non deve meravigliare più di tanto se all’adorabile insensatezza dei testi e alla sensazione di svacco coatto che si respira per l’intera durata del disco, si affiancano strutture armoniche complesse e mutevoli, figlie evidentemente di una ricerca sul suono piuttosto accurata. Ma i dubbi sulle intenzioni permangono e non mi “fanno dormire”, perché questo guazzabuglio stravagante di arrotamenti post-“ardecore de noantri” raggiunge in alcuni casi (“Dire No”, “Legame Chimico”) vertici di assoluto parossismo spastico, di non-sense cercato e trovato, di abiura della minima moralia del suonare civile.
Allora il cervello è costretto più volte a stopparsi, a chiedersi il perché di quella soluzione. E ti interroghi su quale sarà la mossa successiva, su quale direzione imboccherà il suono. Domande destinate probabilmente a cadere nel vuoto al primo accordo di chitarra del disco prossimo venturo, quando con la benedizione di un John Zorn e la (non) produzione di un Malagnino spiazzeranno anche se stessi.
Comunque sia, in attesa di capire se ci troviamo al cospetto di seri(osi) “sperimentatori” nella scia degli Iceburn Collective o degli Zu, di furbi cerchiobbottisti dall'indole freak o di cialtroni perditempo senza arte né parte - e per quanto i dubbi siano pochi per il sottoscritto (...) - godetevi pure questo seducente melting pot di scazzi metropolitani in salsa math-volemose bene-core.
Per il resto, attendiamo delucidazioni.
15/07/2009