The Chap

We Are Nobody

2012 (Lo Recordings)
alt-pop, electropop

I The Chap - un greco, un inglese e due tedeschi - sono i più deliziosi sfaccendati del panorama indie-pop recente. Con il loro Erasmus-synth-pop sornione, un po' Architecture in Helsinki e un po' Stereolab, un po' The Books e un po' quel che capita, hanno aggiornato all'era indietronica quella spassosa indolenza che, dopo i bei tempi del Canterbury sound, si era raramente rivista in giro.
L'annuncio che "We Are Nobody" sarebbe stato il loro primo "irony-free record", dunque, mi aveva non poco contrariato. E sulle prime m'ero proprio fatto fregare: davvero mi pareva il disco fosse troppo dandy e serioso, troppo Pulp e troppo poco imprevedibile per una band che mai una volta, prima d'ora, aveva giocato sul darsi un tono.

In realtà, si tratta dell'ennesima burla della band paneuropea. Vero è che il disco è meno eccentrico e scintillante dei precedenti, ma da qui a parlare di stanca creativa o eccessiva compitezza il passo è lungo. Si può piuttosto azzardare che, varcata ormai da un po' la soglia psicologica dei trenta, i quattro alfieri del cazzeggiante meltin' pop universitario abbiano pensato di raddrizzare un po' la loro formula.
Senza però perdere di personalità: anche se meno caleidoscopici del solito, pezzi come "Look At The Girl" e "Rhythm King" conservano tutta la giocosa obliquità di sempre, così come - per quanto meno in evidenza - il consueto retrogusto filastroccoso/folk. Ci sono poi episodi più caciaroni e dancey ("Talk Back", "Hands Free", quasi in territorio Go! Team), ma soprattutto la novità di pezzi ombrosi, sottilmente scostanti. La title track, "Curtains", e in modo più velato anche molti altri brani presentano un gioco di vocine, accordi inquieti e suoni innaturali che avvicina il clima a quello dei migliori Clinic o, per spararla grossa, a progressisti anomali e disturbanti come Godley & Creme e Cardiacs.

Un album poco immediato, ma gratificante. Un po' di frizzantezza in più non avrebbe guastato, ma a quanto pare questo è ciò che passa il convento. E non c'è da lamentarsi.

20/05/2012

Tracklist

  1. Rhythm King
  2. What Did We Do?
  3. Better Place
  4. Talk Back
  5. We Are Nobody
  6. Curtains
  7. Painkiller
  8. Running With Me
  9. Hands Free
  10. Look At The Girl
  11. This Is Sick

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