Raggiungiamo in esclusiva il celebre cantautore inglese Matt Johnson, guida dei The The, a margine di "Ensoulment", il nuovo disco di inediti pubblicato dopo una lunga pausa di oltre ventiquattro anni, vissuti lontano dalla musica e producendo dischi concepiti perlopiù come colonne sonore per il cinema. Una lunga chiacchierata in vista anche del ritorno dal vivo, altrettanto atteso, dei The The, che saranno nuovamente in tour mondiale, per un cartellone fittissimo che include una sola data italiana: sabato 28 giugno 2025, presso l’Anfiteatro del Vittoriale di Gardone Riviera (Brescia), nell’ambito del festival Tener-A-Mente.
Se escludiamo dal conteggio le colonne sonore, “Ensoulment” arriva ventiquattro anni dopo l'ultimo album di canzoni dei The The. Perché tutto questo tempo?
Beh, è una storia molto lunga. Nel 2000 vivevo a New York e all'epoca ero intrappolato tra due etichette discografiche. Ho lasciato la Sony dopo diciotto anni e sono entrato in Universal nel periodo in cui, peraltro, stava attraversando molte fusioni: hanno inghiottito la Polygram e sono stati acquistati dalla Seagrams. Poi sono stati acquistati ulteriormente dalla Vivendi ed è stato il caos. C’era molta confusione, ecco. E “Nakedself” ne rimase intrappolato. Non c'era promozione, nessun supporto. Sono finito anche in tour per quattordici mesi. Ed ero quindi esausto.
Dopo cosa hai fatto?
Ho deciso di prendermi un po' di tempo libero. Ho lasciato l'America e mi sono trasferito in Europa, in Svezia. E mi sono dedicato a progetti non musicali, interagendo ad esempio con le comunità locali che cercano di conservare vecchi edifici. Poi nella mia vita privata sono successe cose diverse. In quel momento, volevo solo prendermi una pausa dalla musica, ma non intendevo certo che durasse venticinque anni. Pensavo di prendermi solo qualche anno di stop. Ma come probabilmente saprai, invecchiando il tempo accelera, giusto? E prima che tu te ne accorga, sono passati dieci anni, poi venti…
Già…
Comunque dopo circa sette o otto anni, mi sono interessato nuovamente alla musica, attraverso la composizione di colonne sonore. Ci sono tornato lentamente. Perché non volevo ripetere l'errore di rimanere intrappolato in una grande azienda come possono esserlo Sony o Universal, dove non possedevo i miei diritti d'autore ed ero praticamente ingabbiato in un sistema in cui non potevo davvero esprimermi correttamente come volevo. Così ho deciso di fondare la mia etichetta discografica, di aprire il mio studio e di possedere i miei diritti d'autore per poi di concedere in licenza il lavoro. La mia relazione con Ear Music in Germania funziona proprio così. E’ decisamente molto più piacevole lavorare in un posto dove la mia etichetta discografica è anche la società di produzione. Ci occupiamo della grafica e abbiamo un accordo di partnership. Loro fanno il grosso lavoro, ossia la distribuzione, e ovviamente ci aiutano con tutta la promozione. Sono molto più felice ora rispetto a venticinque anni fa.
“Una cosa che non sembra mai cambiare è il cinismo di chi è al potere”. Sono parole tue. Ebbene, qual è secondo te l'arma più potente contro, appunto, il cinismo dei potenti?
Penso che in genere l'arma più potente resti promuovere i propri ideali, fare in modo che il pubblico, in generale, si svegli da tutto quello che sta succedendo. Ma sfortunatamente è difficile ottenere un determinato spazio perché i media, come ben saprai, tendono a essere controllati dalle stesse persone che controllano i politici. Il pubblico poi è perlopiù trattato come una mandria di bovini o un gregge di pecore. Insomma le persone vengono usate per mungere e per essere tosate attraverso le tasse. È panem et circenses. E fin quando sarà così non cambierà mai nulla. Si punta a tenere buona una popolazione distratta e sconcertata, e se sei al comando, puoi fare quello che vuoi. Inoltre, non sottovalutiamo il vecchio dividi et impera, attuato ancora oggi in modo da avere solo diversi segmenti della società che litigano tra loro e discutono magari per niente, mentre la piccola percentuale, che davvero possiede e controlla tutto, continua a fare quello che gli pare.
Un disastro.
E’ la solita vecchia storia, purtroppo non c’è niente di nuovo. Risale a migliaia e migliaia di anni fa. Questa è, del resto, la natura umana. Ci sono però anche i lati positivi del nostro essere, che puntano alla gentilezza e alla pace, così come all’affetto e alla speranza. Anche questo fa parte di ciò che siamo. E credo che la maggior parte delle persone nel mondo sia in fondo perbene e gentile. La speranza che tutto cambi non morirà mai.
Come hai reagito alla scelta di Francis Ford Coppola di inserire “Lonely Planet” in “Megalopolis”?
Con grande gioia. Certo, le mie canzoni si trovano in molti film. Ma sono sempre felice quando riaccade. Adoro parecchio il cinema e Francis Ford Coppola è uno dei più grandi registi americani, quindi è stato un vero onore ascoltare una mia canzone in uno dei suoi film.
In “Cognitive Dissonance” canti "la sinistra è la destra, il nero è il bianco". In Italia, c'era un cantautore, Giorgio Gaber, che anni fa, cantando, si chiedeva: "Ma cos'è la destra? Cos'è la sinistra?". Secondo te, quanto è pericoloso confondere la destra e la sinistra?
C’entra ancora una volta il dividi et impera. Perché c'è un'arma molto sottile che viene usata contro le persone comuni. Mi spiego meglio: se qualcuno dice un punto di vista che va contro la narrazione del governo, viene immediatamente insultato come se fosse di destra o di sinistra. Ma se pensi a cosa significhino davvero sinistra e destra, bisogna tornare indietro nel tempo di almeno vent‘anni, quando avevamo Tony Blair come primo ministro della Gran Bretagna e leader del Partito laburista che era apparentemente di sinistra. In America, nello stesso periodo, c’era invece George W. Bush del Partito repubblicano, presumibilmente di destra. Eppure le loro politiche estere (e non solo) erano identiche, ovvero la guerra illegale e l'aggressione contro l'Iraq e altri paesi. Poi, andando avanti di qualche anno, si ha Barack Obama, presidente e leader del Partito democratico, presumibilmente a sinistra della politica americana. Mentre in Gran Bretagna arriva David Cameron, primo ministro e leader del Partito conservatore, presumibilmente di destra. Eppure anche loro avevano politiche estere identiche a quelle dei rispettivi predecessori. Dunque la dicotomia sinistra-destra è un po’ un mito.
E come le chiameresti?
Io le chiamerei con un solo nome: l'estremo centro. Negli ultimi decenni, abbiamo avuto il controllo della maggior parte dei principali partiti politici su entrambe le sponde dell'Atlantico da parte dei neo-conservatori e dei neo-liberali, che considero i veri estremisti perché sono a favore della guerra infinita e a sostegno della privatizzazione delle risorse pubbliche, che vengono affidate puntualmente alle corporazioni private. Oggi i veri estremisti sono quelli che pretendono di essere al centro di tutto.
Sulla copertina di “Soul Mining” è davvero raffigurata una delle mogli di Fela Kuti?
Sì, sì, lo è. È una delle tante mogli di Fela Kuti. Ma quante mogli ha avuto? Più o meno quaranta, giusto?
Trentasette.
Ecco.
“Soul Mining” è considerato ancora oggi un capolavoro assoluto, e anche su OndaRock è stato celebrato come pietra miliare. Lo avverti anche tu ancora come un classico?
Non spetta a me dire se è un classico o meno, ma ha sicuramente superato la prova del tempo e vende bene ora come quarant’anni anni fa. Inoltre, non è stato influenzato da nessun altro album. E’ nato da ciò che pensavo e sentivo in quel momento. Credo poi che il sogno di ogni cantautore o band sia che il proprio disco venga ascoltato decenni dopo da nuove generazioni di persone. Sono molto orgoglioso che “Soul Mining” sia sempre così attraente e che venga ascoltato ancora adesso da tantissimi giovani.
Anni fa hai raccontato che ti sentivi a casa quando eri negli Stati Uniti, in quanto patria di John Lee Hooker e Johnny Cash. Lo pensi ancora?
Sì, penso che, nonostante tutto, l'America sia ancora oggi la patria di Johnny Cash e John Lee Hooker.
Cosa si prova a bere un caffè sulla tomba di William Blake?
Tutti abbiano bisogno di un posto dove andare solo per pensare e riflettere. Un luogo in cui torni spesso e ti piace sederti da solo per pensare. Credo che sia molto importante che ci sia, perché viviamo in un'epoca di distrazioni incredibili con una densità assurda di informazioni che non sono necessariamente conoscenza. In realtà, siamo costantemente bombardati di informazioni. E’ di conseguenza fondamentale trovare il tempo per sedersi da soli per pensare e riflettere. Ed è quello che faccio sulla tomba di William Blake.
Che influenza ha avuto tuo fratello Andrew su di te?
Probabilmente la più grande influenza nella mia vita. Dico davvero. Ovviamente anche mia mamma e il mio papà restano influenze fondamentali, per non dire enormi. Ma a parte questo, direi che mio fratello Andrew era una persona molto intelligente. Era perspicace e aveva un modo molto interessante di guardare il mondo. Andrew mi ha influenzato in termini di gusti, su film, musica, letteratura, arte.
Finalmente tornerai in tour mondiale e suonerai anche in Italia.
L'Italia è il mio paese preferito e non vedo l'ora di tornarci. A giugno sarà la prima volta che terrò un concerto da voi da venticinque anni a questa parte. Suonerò inoltre in un posto bellissimo. Sono molto emozionato. Amo poi il cibo italiano, l'architettura, mi piace tutto. E Roma è probabilmente è la mia città del cuore, insieme a New York. Adoro tantissimo voi italiani. Siete molto espressivi. Ho degli amici in Italia adorabili. E ancora il clima, il meteo. Il vostro è un paese semplicemente meraviglioso.
E invece quando uscirà il prossimo album?
Ho appena finito di comporre una nuova colonna sonora per mio fratello, Gerard, che è un regista e ha da poco diretto un nuovo film, intitolato “Odyssey” e che ha avuto la sua anteprima mondiale al South by Southwest. Sta ricevendo anche delle ottime recensioni. Poi sto scrivendo un libro. E abbiamo anche un nuovo singolo in uscita a maggio e un tour estivo. Per fortuna c’è sempre tanto da fare.
* Si ringraziano per la collaborazione Mario Colella e Fabio Mingarelli. E Gianfranco Marmoro per aver organizzato l'incontro.
Soul Mining(Epic, 1983) | ||
Infected(Epic, 1986) | ||
Mind Bomb (Epic, 1989) | ||
Dusk(Epic, 1992) | ||
Hanky Panky(Epic, 1994) | ||
NakedSelf (Nothing Records, 1999) | ||
Tony: A Soundtrack by The The [motion picture soundtrack](Lazarus, 2010) | ||
Moonbug [film score, motion picture soundtrack] (Lazaruz, 2011) | ||
Hyena(Lazarus, 2015) | ||
Radio Cineola Trilogy(Lazarus, 2017) | ||
Muscle (Lazarus, 2020) | ||
Ensoulment (Ear, 2024) |
This Is The Day (da Soul Mining, 1983) | |
Infected (da Infected, 1987) | |
Some Days I Drink My Coffee By The Grave Of William Blake |
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