02/12/2017

Cigarettes After Sex

Monk, Roma


Tornare a Roma dopo quattro mesi e bissare un sold-out. No, non stiamo parlando di Bruce Springsteen, Pearl JamRadiohead, bensì di un culto indie che lentamente sta diventando qualcosa di ben più importante.
Sono i Cigarettes After Sex a portare di nuovo nella Capitale le loro morbide bedroom songs nelle quali sensualità e iper-romanticismo androgino sanno avvolgere con magia e naturalezza, a tratti mostrando una smisurata affezione per i Beach House (“Sunsetz”, non a caso posta in apertura), a tratti rievocando lo spirito del George Michael più intimista (“Each Time You Fall In Love”), a tratti mostrando di essere orgogliosamente i Cigarettes After Sex (“K.” In qualche modo riesce già a fissare il tratto personale della band).

Il contenitore proposto dalla formazione texana include non soltanto trame dream-pop notturne ed eleganti, ma anche altri suoni che ricordano molto da vicino sia gli anni 90 di certo shoegaze etereo (qualcuno ha detto Mazzy Star?), che gli 80 della wave inglese più sofisticata, in particolare nella trasposizione live, sublimata dalla persistenza del buio in sala.
In tale atmosfera a predominare sono il bianco e il nero, come nelle loro copertine, come nelle loro canzoni. I volumi tutt’altro che elevati fanno sì che allontanandosi dal palco si possa avvertire come una sensazione di “lontananza” straniante: una scelta estetica che pretende il silenzio dalla platea, costringendola a seguire con riverente attenzione un set quasi sussurrato, calibrato senza mai alzare i toni neppure di un decibel, come se i ragazzi stessero suonando in una camera da letto nel bel mezzo della notte, col timore di svegliare i vicini.

Quelle dei Cigarettes After Sex sono canzoni da respirare ad occhi chiusi anche dal vivo, per lasciarsi morbidamente trapassare da melodie tanto fragili quanto efficaci, e questa sera il quartetto ne propone quattordici in tutto: otto tratte dall’unico album sin qui pubblicato, tre dal precedente Ep “I”, più i due brani del singolo “Affection” (la b-side “Keep On Loving You” è una cover – l’unica di questa sera - dei Reo Speedwagon) e una “vecchia” composizione - “Please Don’t Cry” - ripescata dal primo demo registrato a inizio decennio.
Un po’ freddini e distaccati, ma fa parte del mood complessivo: Greg Gonzalez – voce e chitarra - rivolgerà non più di tre o quattro frasi al pubblico in tutta la serata, accanto a lui basso e synth, alle sue spalle batteria e un telo sul quale vengono proiettate istantanee di donne, ovviamente in bianco e nero.

E’ una notte che ci fa desiderare tenerezze e sigarette, immersi fra quelle note inequivocabilmente slowcore lasciate decantare in questi mesi e che ora possono essere assaporate fermando il tempo, con tutta la calma del mondo.
E’ musica che ci scalda il cuore con amorevole semplicità, quella consegnataci dai Cigarettes After Sex: un equilibrato mix di malinconia, grazia e dolcezza concentrato in canzoni perfette per fissare il soffitto, piangere e fare l’amore.
It’s a really cool night, baby.