CCCP: applausi e fischi (a Scanzi) alla prima serata all'Astra Kulturhaus di Berlino

25-02-2024

È andata in scena a Berlino la prima delle tre attesissime serate di "CCCP in DDDR": il ritorno della band emiliana dove tutto ebbe inizio. Tre date sold-out che celebrano la reunion di Ferretti e compagni, nell'ambito delle celebrazioni per i 40 anni dall'uscita del primo Ep "Ortodossia". Gremita per l'occasione l'Astra Kulturhaus a Friedrichshain, "avamposto di una Berlino ferroviaria e imperiale, ultimo margine rimasto rudimentale e vivo prima dell'assalto definitivo delle gru e dei grattacieli vetrati – come sottolineavano in una nota gli stessi CCCP - Locali, mostre d'arte, occupazioni, il senso di un assedio". Ed è lì che hanno portato il loro mix di "punk filosovietico e musica melodica emiliana", nel pieno cuore della Deutsche Demokratische Dismantled Republik, "la Repubblica Smantellata di Germania Est". In quella Berlino dove tutto nacque nel lontano 1982, dall'incontro tra Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni. Oltre 40 anni dopo, i due, assieme ai partner storici Danilo Fatur e Annarella Giudici, sono tornati a stregare con i loro inni il pubblico berlinese (anche se nell'occasione, in gran parte italiano, giunto da ogni zona della penisola). Alla fine sono stati in 1.500 a riempire il locale.

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Nel complesso del Raw Gelände, una delle ultime aree post-punk vicino ai resti del Muro, lo show è iniziato intorno alle 21.20: mentre sfumava "Pretty Vacant" dei Sex Pistols, è partita "Depressione caspica", subito scortata da un altro cavallo di battaglia della band come "Morire", con il celebre motto "produci, consuma, crepa". È seguito un live coinvolgente, in cui si sono succeduti classici punk del gruppo come "Emilia Paranoica", "Punk Islam", "Radio Kabul", "Allarme", "Curami", con Ferretti al solito abulico e distaccato, a contrastare la vivacità teatrale dei compari-performer.
Ma non sono mancati sconfinamenti nel mistico – caro al Ferretti recente - come in "Libera me domine", con Annarella vestita da suora (una delle sue varie incarnazioni sul palco), cover spiazzanti – come "Bang Bang (My Baby Shot Me Down)" e la "Kebab Träume" dei Daf (Deutsch Amerikanische Freundschaft), intonata da Zamboni - e momenti più morbidi, come le struggenti "Annarella" e "Amandoti" (quest'ultima ha chiuso il set). Nel mezzo del concerto, un black-out e l'annunciato monologo di Andrea Scanzi, amico di Ferretti, ma non dei fan dei CCCP che l'hanno subissato di fischi, spingendo il cantante a difenderlo sul palco con tanto di dito medio: "Non vi piace chi non la pensa come voi", si è rivolto ai contestatori.
In conclusione, Ferretti ha sottolineato come il ritorno a Berlino sia stato "un colpo al cuore" e ha ribadito che "si può scazzare e volersi bene comunque, non essere d'accordo e farlo diventare una risorsa", ringraziando per gli applausi e anche per i fischi.
Stasera e domani si replica, sempre all'Astra Kulturhaus, per la regia di Fabio Cherstich. A breve è atteso l'annuncio del tour estivo che li vedrà impegnati in Italia. Nel frattempo, la band emiliana ha pubblicato un nuovo disco dal vivo con le registrazioni del 1983, "Altro che nuovo nuovo".