Dodici pezzi semplici, immediati, onesti e ben riusciti, questa volta forse curati maggiormente nei suoni e negli arrangiamenti tecnicamente perfetti. Un album a tratti più cupo del disco precedente, ma di cui ci si innamora fin dal primo ascolto.
"I Am Kloot" è un disco completo: c’è dentro il folk minimale (come in "Not a reasonable man" e in "Proof"), ma intervengono anche richiami ad atmosfere che si accostano al jazz ("A strange arrangement of colour") e all’esotismo (come nello sprazzo di flamenco in "From your favourite sky"), per finire con una struggente "The same deep water as me", dove forse si poteva evitare quel miscuglio di archi e trombone; ma è voler trovare un difetto in trentanove minuti di buona musica, suonata senza pretese e con una semplicità malinconica molto gradevole.
Per gli amanti di Kings Of Convenience, Gomez e compagnia bella, sicuramente un disco da non perdere, che ha da raccontare molto di più della semplice insofferenza e tristezza dei giovani d’oltremanica di oggi.
(28/10/2006)