Mi and L'au

Mi and L'au

2005 (Young God Records)
folk

Ennesima, lucente creatura nata in casa Young God Records, sotto l'egida di Michael Gira e il suggerimento dell'altro, geniale figlio Devendra Banhart.
Devendra, nel suo "viandare" alla raccolta di preziosi scorci da rigirare tra le mani per produrre piccole storie in musica, incontra a Parigi Laurence (L'au), musicista dal quale riceve ospitalità, restando colpito, oltre che dall'animo gentile, anche dalla capacità compositiva, che terrà ben a mente, quando, tempo dopo, il francese realizzerà con la compagna finlandese Mira (Mi) l'omonimo "Mi and L'au".
Il disco nasce da un ritiro sentimental-spirituale nei boschi della Finlandia, in un rifugio dotato del necessario per scaldarsi, amarsi e comporre canzoni. La scelta del temporaneo distacco dalla metropoli parigina, teatro dell'incontro tra l'artista e la modella e, per qualche tempo, decadente e romantico scenario del picco/amore, può dirsi fase di purificazione e sperimentazione della simbiosi tra spiriti dal tocco delicato ed evanescente, una fase di introspezione nel Sé e nell'Altro, ben protetta dall'insinuarsi di rumori artificiali e sovrappiù urbani.

Il risultato è un folk minimale, costituito da voce, chitarra acustica e sporadica strumentazione sparsa in alcune tracce, specchio puntuale della copertina, raffigurante il rifugio imbiancato di neve e candore.
Limpida ed essenziale la stanza allestita da Mira e Laurence. Fioca luce di candele a rendere possibile lo sguardo intimo e reciproco, nella ricerca di un contatto che sia lieve eppur intenso, in questa sorta di Birkin/Gainsbourg, deprivati di certa, diretta carnalità.
La fiaba inizia a raccontarsi in "They Marry", rilassante e caldo carillon sospeso nell'etere.
La diafana intesa, nella quale la tenue voce finlandese viene accolta tra le braccia gentili della chitarra francese, in "Philosopher" e "Burns", accarezza e concilia gli animi, creando uno spazio di tepore dal gelo del Fuori.
Se L'au si apre a fragili e smarriti declamare in "I've Been Watching" e "New Born Child", richiamando indirettamente in causa certi intimismi alla Leonard Cohen e malinconie alla Nick Drake, Mi dona una carezza celestiale ed emozionale all'intero creato, in "Older", arricchita dai violini, come una mano tesa a sfiorare lievemente la testa e il cuore, aprendo un varco al ritorno discreto del compagno nella vellutata e splendida "Nude", traccia dotata di una grazia infinita e commovente, alla stregua di un esplorarsi reciproco fluido e dilatato.
La chitarra di L'au adora senza invadere il cantato di Mi nella ninna-nanna rasserenante di "Andy", melodia capace di raccogliere soavemente e senza nulla chiedere ogni lacrima versata, restituendo la perduta calma. Echi acquei e sfuggenti riverberano nella meditabonda chitarra in "Study", chiusura sottilmente malinconica di questo viaggio/ritorno al calore/languore di amniotica memoria.

Tracklist

  1. They Marry
  2. How
  3. Philosopher
  4. I've Been Watching You
  5. Bums
  6. Older
  7. Merry Go Round
  8. Nude
  9. A Word In Your Belly
  10. Boxer
  11. Andy
  12. Christmas Soul
  13. New Born Child
  14. Study

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